E' prematuro dichiarare la fine della stagione invernale, che può ancora contare su varie settimane di vita. Il ritorno dell'Atlantico porterà però una pausa all'inverno, che dovrebbe "riprendere" entro la fine del mese. 

Il punto della situazione
La prima decade di febbraio è stata caratterizzata da condizioni tipicamente invernali. Il freddo, non eccessivo, ha interessato gran parte della Penisola con nevicate anche sulle aree pianeggianti del Centro Nord. La neve ha fatto la comparsa anche al Sud, in particolare con l’ultima perturbazione (parzialmente ancora attiva) discesa dal nord Europa.
Dall’ultima immagine satellitare si possono notare gli ampi spazi sereni che vanno ad interessare le regioni centro-settentrionali, ove l’alta pressione e la stasi barica assicurano una forte inversione termica, foriera d’estese gelate nelle piane e lungo le valli durante le ore più fredde.
Residui annuvolamenti disturbano invece il Molise, la Puglia, la Calabria e la Sicilia ionica, con fenomeni localizzati principalmente nelle aree montuose più esposte alle correnti di Tramontana.
L’assenza delle nubi e l’abbondante soleggiamento determinerà nelle ore centrali della giornata anche un lieve aumento delle temperature massime – con locali punte di oltre 15 gradi – portando un clima diurno dal sapore primaverile

Analisi
Il clima mediterraneo è spesso citato per il suo carattere tutto sommato mite, con possibili incursioni gelide intervallate di tanto in tanto da fasi anticicloniche. Così, dopo una serie di vortici freddi in discesa dall’Artico, è lecito attendersi un periodo stabile più o meno lungo, una sorta di pausa fisiologica in attesa dell'ultimo colpo di coda invernale.
L’alta pressione, attualmente in rinforzo, risulta comunque poco convincente: l’elevazione verso nord va difatti ad indebolire e assottigliare la struttura subtropicale proprio sul territorio italiano, attirando infiltrazioni instabili sia dai settori occidentali (introdotti da una goccia fredda atlantica), sia da quelli orientali (grazie ad un vortice freddo russo). Motivo per cui il bel tempo avrà vita breve, giusto qualche giorno per alleviare gli effetti dell’ultima fase di maltempo. 

Evoluzione
Il ritorno dell'Atlantico nel weekend testimonierà un netto cambio circolatorio. L’azione pressante della struttura vorticosa sulla penisola iberica diverrà difatti sensibile, andando ad aprire un varco dentro il quale si getterà una prima depressione oceanica. L’entrata della perturbazione dalla valle del Rodano attiverà - come di consueto - lo sviluppo di una lacuna barica interessante nel golfo ligure, capace di richiamare successivamente nuovi impulsi instabili da ovest.
I contrasti termici porteranno, soprattutto sulle regioni meridionali, fenomeni localmente intensi come rovesci, temporali ed anche nevicate. Neve che potrebbe scendere anche in pianura al Nord, grazie allo scorrimento dell'aria mite sopra al cuscino freddo preesistente. 

Inverno: c’è ancora tempo
Dalle ultime emissione modellistiche emergono interessanti dinamiche bariche che non escludono possibili incursioni artiche nel cuore del Mediterraneo per il fine mese. Diversi sono gli elementi che portano sostenere tale tesi, tra cui un’invasione più o meno acuta dell'alta delle Azzorre sull'Europa occidentale.
Un secondo elemento, non meno importante, è la tendenza a maggiori scambi meridiani, che andranno anche ad incentivare lo sviluppo di una salda struttura anticiclonica tra la Scandinavia e la Russia Europea. 

In breve
Il bel tempo resterà sino al weekend, quando interverranno gradualmente degli annuvolamenti via via più consistenti a partire dai settori occidentali. I primi fenomeni arriveranno proprio nella nottata tra venerdì e sabato su Sardegna, Tirreniche e Liguria, preludio di un vigoroso peggioramento che invaderà parte delle Penisola nella giornata di domenica.
Il quadro meteorologico rimarrà incerto almeno sino a metà della prossima settimana, grazie ad un continuo flusso atlantico umido ed instabile. Come accennato, nell’ultima decade, grazie ad una concomitanza di fattori, potrebbe attivarsi una discesa fredda fin nel cuore del Mediterraneo.

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