Come anticipato la settimana scorsa, le ultime elaborazioni dei modelli previsionali confermano gelide interferenze innescate dalla discesa di un nucleo freddo artico

Il punto della situazione 
Già da alcune ore diverse località collinari del Nord Ovest sono state coperte da una sottile coltre bianca: precipitazioni appunto deboli, ma che andranno gradualmente ad intensificarsi. Sono segnalati fiocchi a Cuneo, Biella, Varese, Asti ed Alessandria, generalmente con accumuli a partire dai 200 – 300 metri.
Nevica anche sulla dorsale appenninica occidentale a partire dai 500 – 700 metri; qualche fiocco ha raggiunto anche i fondovalle del Trentino. Nel frattempo i versanti tirrenici sono stati interessati da piogge e rovesci, localmente a sfondo temporalesco, in particolare tra Toscana, Lazio e Campania.
Dal punto di vista termico i valori minimi sono leggermente aumentati rispetto a ieri, per lo più compresi tra 0 e 8°C al Nord, tra 4 e 11°C al Centro e tra 6 e 13°C al Sud. 

Analisi
L’anticiclone sta per abbandonare la Penisola, dopo essere stato l'indiscusso protagonista di un lungo periodo sulla scena europea.
Nell’ultimo mese si è infatti disteso lungo i paralleli, da ovest ad est, costretto da una depressione d'Islanda in gran forma. Ma, nonostante la repressione, gode ancora di ottima salute, tale da consentirgli di sfruttare al meglio i punti deboli dei grandi vortici settentrionali.
Sarà proprio tale manovra a riportare un minimo di normalità invernale, ricollocando l'alta pressione a ridosso dell'Europa occidentale. Per poter confidare in incursioni fredde più incisive servono però ulteriori elementi, tra cui l’imprescindibile cedimento della corda zonale, conosciuta anche come l'indebolimento del Vortice Polare.
Quindi, come già visto dalle elaborazioni nei primi giorni di gennaio, il surriscaldamento della stratosfera sul Polo Nord produrrà i suoi frutti proprio in questi giorni.
Dopo aver assaggiato uno scorcio primaverile nel cuore dell’inverno, ecco dunque che le temperature inizieranno ad intraprendere una sostanziale discesa. Diminuzione oltretutto già in atto e destinata a proseguire sino a fine mese, divenendo sensibile durante la prossima settimana quando si potranno avere valori inferiori alla norma. Visti gli assetti barici sarà inoltre rilevante la permanenza della circolazione tipicamente invernale, che manterrà scenari freddi sull’Italia fin verso la prima decade di febbraio. 

Evoluzione
Il passaggio di testimone tra le correnti polari marittime, provenienti dall'Artico canadese e dalla Groenlandia, a quelle artiche continentali porterà appunto un aumento del freddo. Le temperature rigide potrebbero mantenersi anche per la prima decade di febbraio. L'eventuale affondo verso Nordest della struttura anticiclonica potrebbe inoltre incentivare un flusso più cospicuo dai quadranti orientali con masse d’aria decisamente più fredde. 

In breve
I prossimi giorni risulteranno molto instabili in molte Regioni d'Italia. Tra i più colpiti vi saranno i settori adriatici - medio/basso versante - il Sud e le due Isole Maggiori. Non mancheranno piogge, rovesci a anche temporali; le nevicate interesseranno i rilievi oltre i 1000 - 1200 metri, con locali sconfinamenti al di sotto di tale soglia.
Tale scenario meteo sarà destinato ad accompagnare la Penisola sino al termine del mese, quando subentrerà un cambio circolatorio sull'Europa centrale che porterà il profondo vortice freddo artico nel cuore del continente. In questo frangente l’Italia verrà per lo più lambita, ma i bassissimi geopotenziali potrebbero comunque trasferire l'aria gelida dalle alte quote fin verso il suolo, creando le giuste condizioni per nevicate a bassa quota in varie parti d'Italia.

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