La prima perturbazione fredda invernale ha eliminato quella pesante anomalia termica che affliggeva ormai da mesi l’areale del Mediterraneo. Gli effetti non dureranno però a lungo, perché l'alta pressione delle Azzorre è già pronta ad estendersi sull’Italia, riportando il bel tempo ed ampi spazi soleggiati. 

Il punto della situazione
Il transito del vortice freddo ha ripristinato temperature più consone al periodo in essere. Il calo termico è risultato sensibile, ma tutto sommato costante, scongiurando un possibile turbamento del quadro meteorologico e soprattutto l’innesco d’eventuali fenomeni estremi, molto ricorrenti negli ultimi mesi.
Un concreto raffreddamento ha portato le prime nevicate a quote interessanti, con neve in collina su Liguria e Piemonte e sui 1000 metri sulla dorsale appenninica. Gli effetti del maltempo non sono però stati avvertiti ovunque, con alcune Regioni rimaste all’asciutto. Discorso differente sotto l’aspetto della ventilazione, con venti di Grecale e Tramontana in rapida accentuazione dai quadranti settentrionali su tutte le aree italiane. 

Analisi
Quasi digeriti gli effetti della recente irruzione artica - carica di aria polare marittima - gran parte dell'Europa centro-settentrionale gode di uno scenario meteo decisamente più dolce, grazie ad una circolazione più mite e più umida atlantica. Il ritorno in auge del maltempo oceanico è il frutto di una profonda depressione con perno posizionato tra Islanda e Norvegia, che ha inoltre innescato un potente flusso d'aria fredda ben distinguibile nella visione satellitare dalla tipica nuvolosità grumosa tra il Regno Unito ed il Mare del Nord.
Se da un lato l'intenso mulinello aspira aria piuttosto fredda, dall’altro (sul bordo meridionale) sospinge masse d’aria più temperate ed umide, parte di un flusso perturbato ben organizzato che andrà a lambire nel giro di poche ore anche l'arco alpino.
Poco più a Sud si trova invece la figura stabilizzatrice dell'anticiclone delle Azzorre, apportatrice di stabilità nel Mediterraneo centro-occidentale e soprattutto sulla penisola iberica. 

L’importanza dell’alta pressione delle Azzorre
E’ sì vero che l’attuale stabilizzazione del tempo è dovuta ad un ritorno dell’anticiclone azzorriano, ma la suddetta figura è stata anche protagonista di un importante cambio circolatorio che riguarderà le future dinamiche bariche dell’emisfero settentrionale.
Il rientro in sede più consona dell’alta pressione in oggetto fa scorgere interessanti sviluppi sulle proiezioni modellistiche a lungo termine. Difatti una tenace collocazione a ridosso dell'Europa occidentale farà capo ad eventuali blocchi atlantici, in grado di portare con maggiore facilità intrusioni artiche fino al Mediterraneo centrale. 

In attesa del vero inverno
Il temporaneo ritorno del flusso Atlantico attiverà un aumento delle temperature su tutte le regioni italiane. Si tornerà nuovamente al di sopra delle medie stagionali, fino al momento in cui il centro di bassa pressione non andrà a traslare verso est riportando un rientro nella normalità termica.
I movimenti che si stanno andando a configurare sono chiaramente orientati ad una maggiore dinamicità atmosferica consona agli scambi meridiani. Questo incentiverà presumibilmente possibili incursioni nord atlantiche o addirittura artiche, anche se l'entità del freddo dipenderà principalmente dalla salute del Vortice Polare e dalle possibili elevazioni del blocco anticiclonico. 

In breve
Un miglioramento è già in atto, anche se una residua variabilità potrebbe ancora insistere sull'estremo Sud, laddove persisteranno nubi e fenomeni localmente intensi. Una sostenuta ventilazione settentrionale farà percepire un po’ di freddo, ma nel fine settimana si avrà già modo di avvertire un sensibile incremento termico, quando interverranno venti meridionali associati a nubi a tratti dense tra le regioni del Nord e le Tirreniche. Le prime piogge introdurranno un'ampia depressione atlantica, che nella settimana precedente il Natale riporterà instabilità nord atlantica con saltuari apporti d'aria fredda artica.

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