Dopo l'esordio "autunnale", un imminente cambio di registro porterà l'inverno in piena regolare sull'Italia, con le temperature che rientreranno nelle medie del periodo dopo la prima decade del mese. 

Il punto della situazione
Un ciclone mediterraneo ha inaugurato l'inverno con abbondantissime precipitazioni e locali nubifragi. 
Estremizzazioni non certo tipiche della stagione invernale, ma prodotte delle possenti anomalie termiche positive frutto di un autunno molto mite. Il caldo, a tratti insolito, si è ripercosso sulle acque mediterranee che tutt'oggi si presentano decisamente tiepide: ne consegue un’enorme quantitativo d'energia a disposizione anche per il minimo refolo fresco. Potenziale appunto sfruttato nell’areale tra la Penisola Iberica e il Marocco, ove un'irruzione nord atlantica ha scatenato diverse situazioni critiche di maltempo. Gli elevati contrasti termici hanno prodotto un vortice ciclonico, attualmente ancora ben distinguibile dalle ultime immagini satellitari, che dovrebbe permanere in loco anche nei prossimi giorni. 

Analisi
Un cambio di registro dal fronte termico è già in atto, novità che conferma le proiezioni evidenziate negli ultimi giorni. La flessione sarà sensibile e da 7 - 8 gradi sopra media si arriverà ad avere temperature più consone al periodo. Le dinamiche atmosferiche viaggeranno verso una meridianizzazione, ovvero si avrà una predisposizione a maggiori scambi con direttrice nord-sud, bloccando finalmente gli intensi flussi fradici atlantici. Una mano in tal senso, imprescindibile, verrà data dall'alta pressione delle Azzorre, che tornerà in gran stile nella propria sede in pieno oceano, lambendo parzialmente l'Europa occidentale.
Analizzando dunque il profilo termico peninsulare emergono forti diminuzioni, localmente nell’ordine dei 10°C ed oltre in poche ore, fino ad avere in alcuni casi temperature inferiori alle medie stagionali, soprattutto nelle regioni centro meridionali e insulari. Con correnti prevalentemente settentrionali il Nord Italia resterà maggiormente protetto dall’arco alpino e l’effetto dei venti di ricaduta dai monti potrebbe al contrario portare un temporaneo incremento termico sulle pianure a nord del Po. 

Evoluzione
Un temporaneo, ma veloce, ricompattamento porterà il vortice polare in una sorta di punto zero, innescato proprio dalla meridianizzazione delle correnti nell’areale europeo. Seguirà una successiva destabilizzazione che porterà una forte dislocazione verso l'area groenlandese e poi europea.
Ciò si traduce in una possibile invasione dell’areale europeo da parte delle depressioni nord-atlantiche fredde, in grado di portare la neve sino a quote collinari su molti Stati. Per l'Italia non si esclude un periodo dominato da una componente più artico-marittima, con neve sulle Alpi e sugli Appennini sino ai margini della pianura. 

In breve
L’instabilità regnerà sulla Penisola sino al weekend, con piogge localmente intense a carattere di rovescio o temporale. Transiteranno altri due vortici ciclonici: il primo troverà strada libera dai quadranti occidentali, mentre il secondo potrebbe sfruttare una componente più settentrionale. Nelle giornate di sabato e domenica si inizierà perciò ad avvertire un primo calo termico.
La nuova settimana proporrà un’ulteriore flessione delle temperature, più sensibile nella prima parte settimanale, con fenomeni maggiormente localizzati nelle regioni centro meridionali. La neve potrebbe imbiancare in questa occasione la dorsale appenninica già a quote interessanti.
Un temporaneo miglioramento, grazie all’espansione dell'anticiclone azzorriano, introdurrà un cambio circolatorio più incisivo che confermerà un quadro meteorologico più consono al periodo per la seconda decade del mese.

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