Il punto della situazione
La perturbazione artica ha portato una diminuzione termica considerevole, con temperature in calo anche di 8-10°C in molte Regioni e con punte di 14-16°C sui settori settentrionali di confine. La prima neve della stagione ha così fatto visita sui rilievi alpini; locali nevicate hanno infarinato anche i versanti orientali dell'Appennino centro meridionale, fino a raggiungere i 1400 - 1500 metri circa nelle zone interne abruzzesi, molisane e sui rilievi marchigiani, campani e lucani, ma con quote comprese mediamente tra i 1600 e i 1800 metri.
Lo zero termico ha quindi spinto forte sui confini alpini, ove ha sfiorato perfino i 1000-1200 metri su Valle d'Aosta, Livignasco e Trentino Alto Adige.
Uragano "Gonzalo": un po’ di chiarezza
L'uragano chiamato "Gonzalo", che sta spopolando in queste ore sui media europei, ha contribuito a dare una svolta radicale al piano barico continentale, influenzando anche direttamente Irlanda e Gran Bretagna, con quella che in gergo è definita normalmente "tempesta extra-tropicale". Si tratta di effetti tutt'altro che trascurabili, in particolare nel Regno Unito e su alcuni Paesi dell'Europa centrale; in Italia il suo effetto giungerà molto mitigato, sebbene non mancherà di portare maltempo sulle Regioni del Sud.
Analisi
L'Italia ha potuto toccare con mano la parte fredde del sistema, ovvero il vortice d'aria nato dal binomio tempesta nord atlantica e nucleo freddo in discesa dalla Russia europea. La vicinanza della struttura anticiclonica afro-mediterranea, ancora ben presente sulla penisola iberica, ha dato origine all'enorme differenza di pressione responsabile dei forti venti in scorrimento sul Paese. Una componente molto secca non ha però prodotto particolari situazioni di criticità sulle Regioni del Nord, che godono attualmente di cieli tersi e di una sostenuta ventilazione. Il maltempo ha invece interessato pesantemente le Regioni adriatiche ed il Sud, unito ad un consistente calo delle temperature.
L'allontanamento del nucleo instabile nel fine settimana lascerà spazio all'espansione di un’area anticiclonica, ma questa volta non si potrà avvalere della matrice calda nord africana e ciò si tradurrà in giornate spesso soleggiate con valori termici tutto sommato nella norma. La copertura non esclusiva permetterà qualche infiltrazione umida dai quadranti occidentali, che produrranno nubi nelle Regioni di ponente ed in particolare tra Liguria e alta Toscana.
Evoluzione
Alcuni proiezioni modellistiche ipotizzano per la fine del mese una nuova possibile saccatura artica che attiverebbe a sua volta un peggioramento tardo autunnale più organizzato e duraturo di quello attuale.
Vi sono però alcuni elementi d’incertezza: affinché ciò avvenga v'è necessità che l’alta pressione delle Azzorre si spinga verso nord con una successiva evoluzione verso oriente. Non è oltretutto escluso che tale struttura possa non elevarsi inizialmente sui settori settentrionali e spostarsi già in un primo momento verso est - nel cuore del Mediterraneo – andando ad interessare anche la penisola italiana.
In breve
Un quadro meteorologico prevalentemente stabile interesserà da subito il Nord, le Centrali tirreniche e la Sardegna, mentre nelle rimanenti Regioni - sotto l’effetto diretto del vortice instabile - vi saranno ancora fenomeni localmente intensi.
Su tutto il territorio permarranno venti freschi orientali che, soprattutto di notte, porteranno un abbassamento delle temperature. La situazione tenderà a migliorare visibilmente nei primi giorni della prossima settimana, quando l’alta pressione tornerà ad abbracciare l’Europa sud occidentale.
Il bel tempo continuerà sino agli ultimi del mese, quando potrebbe prendere piede il secondo attacco artico; ipotesi che avvierebbe una fase di maltempo tardo autunnale destinata a durare sul medio-lungo periodo.