Le imprese che intendono  investire nel settore del vino attualmente possono utilizzare due fonti di finanziamento: l'Organizzazione comune di mercato (Ocm) e lo Sviluppo rurale. L'analisi delle interrelazioni tra i due strumenti è stata al centro di un intervento specifico della Rrn nell'ambito del Seminario tenutosi l'8 aprile scorso, in occasione del Vinitaly, dal titolo "Il programma nazionale di sostegno del vino alla vigilia della nuova programmazione: focus sugli investimenti".
Se nell'ambito dell'Ocm, e in particolare del programma nazionale di sostegno (Pns), gli investimenti possono essere finanziati soprattutto con le misure "investimenti" e "ristrutturazione e riconversione dei vigneti", nel programma di sviluppo rurale (Psr) sono essenzialmente le misure 121 (ammodernamento delle aziende agricole) e 123 (valorizzazione dei prodotti agricoli e forestali) ad essere coinvolte.
L'obiettivo comunque è lo stesso: incrementare la competitività delle imprese del settore.



Fonte: Elaborazione Rrn su dati Agea
 
Nel dettaglio, la misura "investimenti" finanzia gli stessi interventi previsti in corrispondenza della misura 123 dello sviluppo rurale, ovvero gli investimenti materiali o immateriali in impianti di trattamento, in infrastrutture e nella commercializzazione diretti a migliorare il rendimento globale dell'impresa. In particolare, queste azioni riguardano la produzione o la commercializzazione dei prodotti vitivinicoli, e/o lo sviluppo di nuovi prodotti, trattamenti e tecnologie connessi con gli stessi prodotti.
La ristrutturazione e riconversione dei vigneti, invece, sostiene la riconversione varietale, anche mediante sovrainnesto, la diversa collocazione e il reimpianto dei vigneti e il miglioramento delle tecniche di gestione degli stessi.

Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, le misure 121 e 123 prevedono aiuti per la realizzazione di investimenti materiali e/o immateriali finalizzati a migliorare il rendimento globale del'azienda agricola, nel caso della misura 121; con la 123, invece, gl aiuti sono destinati alla trasformazione, commercializzazione e allo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie.
Per scongiurare il rischio di duplicare gli aiuti sullo stesso intervento, le Regioni definiscono le attività finanziate da ognuno dei due strumenti, tracciando linee di demarcazione puntuali alle quali le imprese vitivinicole devono attenersi nel momento in cui scelgono il tipo di investimento da attuare. Valutare di fatto quanto ricorrano all'uno o all'altro regime di aiuto è oggi possibile (anche se con alcuni limiti legati al tipo di rilevazione), perché a partire dalla programmazione in corso 2007-2013, per alcune misure dello sviluppo rurale le tabelle di monitoraggio, che le autorità di gestione regionali devono compilare annualmente, prevedono anche la disaggregazione degli indicatori per settore.
Ciò rende dunque possibile un confronto, illustrato nel corso dell'intervento, tra il finanziamento agli investimenti erogato al settore con il Pns e quello erogato attraverso il Psr.
Gli "investimenti" e la "ristrutturazione e riconversione" dei vigneti, dall'avvio del programma nazionale di sostegno (2009) al 2012 hanno assorbito circa 450 milioni di euro, la prima misura con un contributo di 30,4 milioni di euro, essendo stata introdotta nel Pns a partire dal terzo anno (2011). Sempre al 2012, le due misure rappresentano il 39% della spesa Feaga complessivamente erogata.

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