Tra Europa e Usa, in tema di commercio delle carni, non corre buon sangue. Colpa prima degli ormoni, ammessi negli Usa, vietati invece nel vecchio continente. Poi della differente alimentazione degli animali, qui senza mais e soia ogm, di là colture diffuse. Poi il regime di aiuti e dazi che da una parte e dall'altra ha sempre creato vincoli agli scambi. E quando nessuno di questi motivi era d'intralcio ai commerci, ecco che si alzavano barriere sanitarie, vere o presunte che fossero.
Ora il clima sembra mutato. E' recente il via libera della Commissione europea all'importazioni di carni bovine sanificate con acido lattico. Purché, dice l'accordo, questo trattamento non si sostituisca al rispetto delle buone prassi igieniche durante la macellazione. Speriamo che qualcuno controlli...
Apertura poi all'importazione di suini vivi. Le frontiere europee si apriranno il prossimo 25 febbraio, purché gli animali risultino indenni dalla malattia vescicolare. Anche in questo caso sarà opportuno vigilare, la “vescicolare” è ancora presente negli Usa, seppure in aree delimitate, e in passato ha creato molti problemi anche agli allevamenti italiani.