Le parole vertical farm fanno subito venire in mente città avveniristiche, in realtà il futuro di coltivazioni sempre più vicine ai centri abitati e sviluppate su piani verticali, invece che orizzontali, è molto più vicino di quanto si pensi.
In Germania, per esempio, a Berlino, la startup Infarm vende direttamente al consumatore, grazie alla collaborazione con la catena di supermercati Metro.

Proprio l'idea di portare all'estremo il concetto di Km 0 ha mosso l'Enea nel 2012.
All'ultima edizione di Macfrut, a Rimini, i visitatori hanno potuto vedere il risultato della collaborazione dei ricercatori con l'azienda Idromeccanica Lucchini, in mostra c'era infatti BoxXLand. Solo qualche decina di metri più in là, per la prima volta esposto, c'era il prototipo di un dispositivo mobile per la coltivazione verticale, ideato da Metalserra carpenteria metallica.

BoxXLand è un sistema di coltivazione idroponica realizzato all'interno di un container: è climatizzato, a ciclo chiuso, luce artificiale con riciclo continuo di acqua contenente tutti i nutritivi necessari a far crescere le piantine scelte. I led sono sempre tarati sullo spettro necessario a far compiere alle piante la fotosintesi, diverse le colture, diversi gli spettri.
Anche il sistema di fertirrigazione e i principi nutritivi saranno calibrati a seconda della coltivazione. In un container da 40 piedi è possibile fare crescere, per esempio, 32mila piante di lattuga all'anno.

Uno dei vantaggi del sistema è che il ciclo si riduce e che le piante, non venendo mai a contatto con l'esterno, non hanno bisogno di nessun tipo di trattamento.
"Se pensiamo BoxXLand all'interno di un supermercato per esempio - ci ha raccontato Gabriella Funaro, responsabile Enea vertical farming - possiamo immaginare di raccogliere la lattuga e mangiarla sul posto, non necessita neanche di essere lavata".

 Il concetto è produrre di più in meno spazio e in zone proibitive. "Durante Macfrut in molti hanno dimostrato interesse. Abbiamo avuto contatti con paesi come Tunisia, Algeria, Senegal e molto interesse da parte dell'Angola", ha continuato Gabriella Funaro.

Verticale sì, ma fino a che altezza? Metalserra ha studiato un dispositivo mobile applicabile alle vertical farm e, con questo sistema, si può salire in altezza fino a dieci metri. L'idea dell'azienda ligure è quella di fare in modo che la coltivazione raggiunga l'operatore, che così resta a terra, e non il contrario.

La struttura è stata immaginata per essere posizionata, per esempio, in capannoni industriali in disuso. E' in acciaio, è provvista di illuminazione led ed è movimentata con l'ausilio di una catena. E' adatta a coltivazioni idroponiche ma anche a tecniche che mixano floating e flusso e riflusso.
Per quanto riguarda le colture: si va dalla lattuga alle erbe aromatiche ai piccoli frutti.

I vantaggi di un tale dispositivo sono: la sicurezza di avere un operatore con i piedi a terra e quello di poter coltivare un gran numero di piantine in pochissimo spazio.

A Macfrut era esposto un prototipo. Per la commercializzazione Gianluca Gabbiani, socio di Metalserra, ipotizza sei mesi di tempo.

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