Anche gli agricoltori attivi nell'orticoltura (e nel florovivaismo) possono avvantaggiarsi delle nuove tecnologie. Nelle colture estensive i margini per l'agricoltore sono solitamente molto bassi. Ecco dunque che incrementare le produzioni (o ridurre gli input) anche di percentuali minime genera un ricavo che giustifica gli investimenti per nuove tecnologie. Nell'orticoltura, come nella viticoltura, invece le estensioni sono più ridotte, ma il valore aggiunto è elevato e migliorare la produzione dal punto di vista qualitativo e quantitativo è cruciale.
Non bisogna però fare l'errore di ritenere una nuova tecnologie utilizzabile in tutte le coltivazioni e i territori. Ciò che va bene per il mais potrebbe non funzionare per chi fa carciofi e ciò che è adatto al pieno campo non funzionare in serra.
Ecco dunque cinque tendenze che promettono di rivoluzionare il mondo dell'orticoltura nei prossimi anni.
Senza una mappa si rischia di perdersi
Le mappe sono il cardine attorno al quale si svilupperà tutta l'agricoltura di precisione. Ce ne sono di vario tipo, ma sono tutte estremamente utili e collegate l'una all'altra.
Per iniziare c'è quella del terreno che ci dice con esattezza la composizione del suolo punto per punto. A braccetto della prima va quella di prescrizione, che determina la densità di trapianto o di semina che deve essere rispettata per singola area: piante ravvicinate nelle zone fertili, più rade in quelle meno. Le mappe di vigore danno invece una indicazione sullo stato di salute della coltura. Se una zona è in sofferenza si può procedere con l'uso di fertilizzanti, acqua o agrofarmaci (tutti adoperati sulla base di mappe di prescrizione). E al momento del raccolto si deve misurare, metro per metro, la produttività del terreno per capire dove si può fare meglio.
L'utilizzo delle mappe, che si basano sul posizionamento gps, permette di razionalizzare gli input produttivi, con un risparmio per l'agricoltore, e aumentare le rese. Il grande problema da superare è lo sviluppo di macchinari ad hoc in un settore dove spesso il lavoro in campo e in serra viene fatto a mano. Ma anche su questo fronte ci sono sviluppi: Spektra Agri ha messo a punto un sistema di mappatura di produzioni orticole, come il pomodoro.
Discorso a parte deve essere fatto per le serre dove ci sono diversi ostacoli allo sviluppo dell'agricoltura di precisione rappresentati dalle coperture in vetro o plastica che deteriorano il segnale gps e dalla non-standardizzazione delle serre e delle banchine coltivate che rende necessario creare macchinari su misura per ogni agricoltore. In serra tuttavia le condizioni del terreno e di bagnatura sono maggiormente uniformi e dunque l'uso delle mappe (produzione e prescrizione) è meno utile. Mentre sarebbero importanti macchinari a guida gps automatici o semi-automatici per la raccolta o l'applicazione di agrofarmaci.
Droni volanti, ma non solo
L'occhio dell'agricoltore esperto è in grado di individuare una pianta sofferente immediatamente, ma è anche vero che non può tenere sotto controllo tutto il campo costantemente. Le macchine invece possono. Si sente spesso parlare di droni, ma il concetto di veicolo senza pilota può essere adattato anche a veicoli terrestri. Che abbiano quattro ruote o due ali queste sentinelle delle colture passano sopra i campi o tra le fila misurando il vigore delle piante e inviando i dati in tempo reale al server dell'azienda.
Ad oggi l'agricoltore e l'agronomo vanno in campo per verificare a cosa sia dovuta la sofferenza della pianta e agiscono di conseguenza. In futuro sarà tutto automatico: il drone chiederà l'intervento in campo di mezzi per la concimazione o l'uso di agrofarmaci. Mentre l'irrigazione di precisione si attiverà in caso di stress idrico.
Acqua solo quando serve
L'irrigazione di precisione è un settore in grande sviluppo, specialmente in zone in cui la risorsa idrica è scarsa e in colture dove la variabile acqua è cruciale.
Il principio di base è semplice: dare acqua solo alle piante che hanno bisogno quando ne hanno bisogno.
L'irrigazione può essere a pioggia, a goccia, a scorrimento o per subirrigazione. Negli Stati Uniti Fageberg Produce ha ridotto del 40% l'utilizzo di acqua installando sistemi di irrigazione a goccia nei suoi campi di cipolle. La serricoltura è avvantaggiata perché già prevede l'utilizzo sistemi di irrigazione che con le dovute modifiche possono diventare di precisione.
Un robot in soccorso dell'agricoltore
In orticoltura la manodopera ha una incidenza elevata sul prezzo finale del prodotto. Ecco perché in assenza di una meccanizzazione tradizionale, si stanno sviluppando dei sistemi robotici soprattutto per la raccolta e il diserbo. In serra potremo presto vedere delle braccia meccaniche che, grazie all'ausilio di sensori, saranno in grado di individuare e raccogliere frutti e fiori. In campo, a causa delle condizioni ambientali e del terreno, questi sistemi sono di più difficile adozione.
Non solo raccolta però. La statunitense Grimmway Farms ha sviluppato degli apparecchi per movimentare in maniera automatica vasi dentro e fuori le serre. Mentre in Olanda la gestione di tutto il ciclo produttivo in serra è automatizzata.
Il futuro è dell'Internet delle cose
Prese da sole queste innovazioni hanno un valore limitato, che però diventa esponenziale se si mettono in rete. L'azienda agricola del futuro avrà un server centrale in cui i vari sistemi di precision farming caricheranno le informazioni, i cosiddetti big data, che verranno elaborati per prendere decisioni in maniera autonoma dal sistema oppure forniranno supporto all'agronomo. Il drone individua una zona in stress idrico e il sistema attiva l'irrigazione di precisione. Il robot-raccoglitore misura le performance del terreno e il sistema aumenta la densità di semina nelle zone più produttive.
Se questo è il futuro la sua vicinanza dipenderà moltissimo da diversi fattori. Prima di tutto l'economicità: quelli descritti devono essere sistemi che rispondano ad una logica di investimento generando un ritorno superiore alla spesa. E questo ritorno deve essere misurabile in maniera precisa. Inoltre devono essere semplici, perché l'agricoltore deve poterli utilizzare in maniera intuitiva, come farebbe con uno smartphone. Infine ci deve essere un sostegno pubblico alla loro adozione visti anche i ritorni positivi in ambito ambientale.
Il Mipaaf è in procinto di annunciare un piano nazionale per l'agricoltura di precisione e con la revisione dell'attuale Pac o con il varo della successiva dovrebbero arrivare fondi aggiuntivi.