Questo il programma della Seconda Conferenza Internazionale dei sistemi di produzione di riso biologico, rivolta a produttori, ricercatori, studenti e docenti, con confronti, dibattiti e approfondimenti fra organizzazioni di categoria, associazioni, enti territoriali e autorità locali.
La quattro giorni di incontri è focalizzata sullo scambio di conoscenze fra mondo dell'università e della ricerca e il settore produttivo. Gli obiettivi principali sono l'identificazione di innovazioni su base agro-ecologica, un'analisi dello stato delle competenze scientifiche acquisite finora e degli impatti dei sistemi di produzione di riso biologico sulla dieta e la salute, e infine un'analisi dei risultati delle politiche pubbliche volte al sostegno del settore.
AgroNotizie ha contattato telefonicamente Maria Gabriella Di Calì, della divisione Agro-ambientale della Provincia di Pavia, membro del Comitato organizzatore e voce “istituzionale” per il rapporto fra le autorità locali e la Conferenza.
“La provincia di Pavia conta 82mila ettari di riso ed è la prima provincia in Europa sia come produzione che come presenza di riserie – sottolinea la Di Calì – sugli 82mila ettari totali, siamo a circa 5-6 mila sono di riso biologico, una quota comunque di tutto rispetto, considerando che il discorso del biologico è partito solo 7-8 anni fa e ha comunque visto buoni tassi di crescita. L'interesse per il riso biologico è evidente, il prodotto dà una remunerazione maggiore ed è per questo che i risicoltori guardano con fiducia a questa prospettiva”.
“Nella nostra provincia di Pavia abbiamo circa 300 operatori sul riso biologico – precisa la Di Calì – ma i numeri in futuro saranno in crescita. Questo lo si può affermare con relativa sicurezza, in quanto abbiamo già registrato più di 100 nuove domande per l'accesso alla misura sull'agricoltura biologica nell'ambito del nuovo piano di sviluppo rurale regionale. D'altronde, una delle priorità della politica agricola portata avanti dalla Regione Lombardia è quella di incentivare gli investimenti nell'agricoltura biologica. Dal nostro punto di vista, come Provincia, abbiamo sostenuto da sempre scelte tecniche e incontri conoscitivi per informare i produttori su queste nuove possibilità, e i risultati si vedono, sia in termini di produzione che in termini di richiesta, sia dall'Italia che dall'estero”.
E' naturale e logica la soddisfazione per essere riusciti a portare la Seconda Conferenza Internazionale sul riso biologico in provincia di Pavia, nella zona della Lomellina, una delle aree più storiche per la produzione di riso. “Avevamo già collaborato con l'Università di Montpellier, sede della prima conferenza internazionale nel 2013 – ammette la Di Calì – Nel novembre 2014 la delegazione francese ha visitato la Provincia di Pavia, apprezzandone bellezza dei paesaggi intersecati ai campi di riso. Ci hanno proposto l'organizzazione della Seconda Conferenza Internazionale sul riso biologico, in stretta collaborazione con la Facoltà di Agraria dell'Università di Milano. Abbiamo raccolto la palla al balzo ed eccoci qua”.
“Per il nostro territorio è una grande occasione – conclude – il Comitato scientifico e organizzatore è al lavoro da tempo per una riuscita perfetta della manifestazione. Abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse da tanti paesi, che saranno presenti con propri ricercatori e partecipanti, e fra questi ci sono, oltre alla Francia e all'Italia, anche il Brasile, il Giappone, l'India e tanti altri paesi esteri. Il nostro obiettivo è fornire al settore produttivo informazioni e conoscenze sulle innovazioni tecniche e culturali, per far sì che il riso biologico possa crescere ancora di più”.