A dirlo è il presidente di Unaproa, Ambrogio De Ponti, in occasione della presentazione dei risultati della campagna “Nutritevi dei colori della vita”, avvenuta il 22 gennaio a Roma, presso la sala Cavour del Mipaaf.
Nonostante il consumo medio annuo pro capite di frutta e verdura continui a registrare un sensibile calo (-18% dal 2000), De Ponti si è detto soddisfatto dei risultati del primo triennio di campagna, in particolare della valutazione della Commissione Europea – cofinanziatrice con lo Stato italiano dell’iniziativa, che ha riconfermato il sostegno al progetto per altri tre anni.
Iniziata nel 2011, la campagna “Nutritevi dei colori della vita” ha visto i suoi temi portanti approdare non solo sui media specializzati, ma anche su piattaforme generaliste e in circuiti particolari, come quelli cinematografici, televisivi e radiofonici. Notevole lo sforzo sul web, con il potenziamento del sito e una corposa campagna banner; presso i punti vendita di alcune delle principali catene di distribuzione e con la partecipazione a eventi, sportivi e non, di ampio impatto pubblico e sociale. Il tutto ha portato la campagna a uno visibilità notevole, con un numero di contatti totali computabile nell’ordine delle centinaia di milioni.
Nonostante gli sforzi, tuttavia, i dati di consumo rimangono deprimenti, con gli italiani che si fermano in media a 360 grammi di frutta e verdura al giorno, contro i 500 grammi al giorno consigliati dall'Oms.
“Non c’è correlazione tra scarso consumo e carovita – ha proseguito De Ponti - La frutta di stagione non è cara, anzi. In media per un consumo annuo individuale di 137 chili di frutta e verdura ogni italiano spende meno di 200 euro l'anno. Con il costo di una comune smartphone ci si pagano frutta e verdura per tre o quattro anni”.
Sui vantaggi per la salute di una dieta che preveda un consumo adeguato di prodotti ortofrutticoli si sono espressi Carlo La Vecchia, epidemiologo dell'Università di Milano e Pietro Migliaccio, presidente della società italiana di Scienza dell'alimentazione, che hanno sottolineato come una porzione in più di ortofrutta nella dieta quotidiana farebbe scendere a livello individuale del 10-20% il rischio relativo di malattie cardiovascolari e tumori dell'apparato digerente, mentre un consumo di soli prodotti ortofrutticoli per un giorno a settimana (dieta da 700 calorie) risolverebbe molti dei problemi di quel 36,1% di italiani sovrappeso.
Per Luca Bianchi, capo dipartimento Mipaaf, il settore ortofrutticolo è vitale e riflette una vocazione del Paese della dieta mediterranea, ma i dati dell'export vedono l'Italia ben dietro la Germania.
“Il ministero continuerà a promuovere l’export, ma alla luce di questi dati è fondamentale recuperare quote nel mercato interno”, ha dichiarato Bianchi, giudicando la campagna Unaproa un buon utilizzo della risorse europee e, unitamente al programma "Frutta nelle scuole" del Mipaaf, un esempio concreto del messaggio che l’Italia vuole portare all’Expo.