Tante sono le opportunità per il settore agroalimentare in Irlanda. Nel 2011 le importazioni food&beverage nel Paese sono cresciute del 9% e hanno raggiunto un valore di 5 miliardi di euro. Per avere un'idea, il valore delle importazioni di food supera il 50 % del valore delle esportazioni. I principali prodotti importati sono: frutta e verdura, carne e preparati di carne, cereali e prodotti da forno, prodotti caseari, pesce, zucchero e miele, vino. Questi i dati forniti dalla Fibi, Federation of italian business in Ireland, un'associazione di operatori economici italiani e irlandesi con sede a Dublino che offre alle aziende italiane la possibilità di entrare in contatto con operatori economici irlandesi.

Nel solo 2011 gli investimenti stranieri sono aumentati del 30% ponendo l'Irlanda al primo posto tra i Paesi in Europa dove è possibile fare business. L'Irlanda può vantarsi di essere il  primo Paese al mondo per più basse imposte sui redditi di impresa, di avere la più giovane popolazione d’Europa (l'età media è 25 anni), il più basso tasso di inflazione dell'Unione europea, costi di affitti, personale e immobili in costante diminuzione già da qualche anno, una politica fiscale basata sulla progressiva diminuzione della pressione fiscale al fine di attirare o trattenere i capitali e favorire gli investimenti. Questi e altri fattori fanno dell'Irlanda un Paese aperto agli scambi commerciali, tanto da essere a tutti gli effetti una 'Trading Nation' all'interno dell'Unione europea.

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