L'anticipo di primavera di questi giorni perciò non durerà ancora per molto, tant'è che flussi gelidi inizieranno a puntare il continente europeo centro orientale e successivamente anche l'Italia in coincidenza con il primo equinozio dell'anno, che segnerà l'avvio ufficiale della nuova stagione.
Analisi e previsione
L'alta pressione caratterizza gran parte del Mediterraneo con effetti anche sui settori centro-meridionali europei, Italia inclusa. Qualche interferenza interessa comunque alcune zone fra la Penisola Iberica ed il Marocco, laddove è presente la classica area depressionaria che però andrà gradualmente ad assorbirsi nella sua evoluzione verso le Canarie. Anche la nuvolosità che ha interessato nelle ultime ore l'estremo Sud e la Sardegna andrà gradualmente ad assorbirsi, grazie ad una ripresa dei valori barici.Oltre al consolidamento dell'anticiclone avremo anche un'intensificazione delle correnti meridionali che porteranno aria più mite specialmente in quota, mentre i massimi di pressione si ubicheranno tra la Francia, settori alpini e Italia centro settentrionale.
Valori termici previsti in ulteriore aumento non solo sull'Italia, ma anche su gran parte del Continente ove si registreranno massime ben oltre la norma del periodo. Nonostante le condizioni meteorologiche delle prossime ore si presenteranno pienamente primaverili, non dobbiamo illuderci troppo perché lo scenario subirà un radicale cambiamento a partire dal fine settimana.
Colata artica verso l'Italia
I giorni che ci accompagneranno al weekend si presenteranno quindi prettamente stabili con bel tempo prevalente, nel mentre che i massimi depressionari inizieranno a spostarsi verso Nord, fra Regno Unito e Mar di Norvegia, lasciando allo scoperto l'area centro-meridionale europea e il Mediterraneo.Un'intrusione orientale approfitterà della situazione attivando un cambio di circolazione che sospingerà aria molto fredda in discesa dall'Artico verso l'Europa centro orientale.
I primi contributi polari si avvertiranno proprio nella giornata del 20 marzo, quando arriverà un consistente raffreddamento dapprima sull'area baltico-scandinava e poi rapidamente sulle nazioni centro-orientali. Queste correnti gelide aggireranno rapidamente il bordo orientale dell'area anticiclonica in risalita verso i settori settentrionali dell'Europa.
La massa d'aria fredda dilagherà con moto retrogrado verso i paesi centrali dell'Europa e i Balcani, dove le condizioni climatiche assumeranno dei connotati pienamente invernali con temperature rigide e di molto inferiori alla norma. Parte di quest'aria fredda fluirà anche verso l'Italia, trasportata da correnti orientali ad iniziare dal 22 marzo.
Drastico calo termico
Ultimi giorni estremamente miti sull'Italia, tant'è che i termometri si porteranno ben oltre i 20 gradi, con picchi di 24-25 gradi sulle aree di pianura e lungo le vallate del centro. La situazione cambierà drasticamente da domenica ad iniziare dai settori adriatici italiani, ove il cedimento dell'alta pressione permetterà il dilagare dell'aria più fredda che comporterà un primo calo termico, in vista di un inizio di settimana molto freddo.Si perderanno fino a 10-12 gradi in quota, in particolare sulle regioni settentrionali e del medio-basso Adriatico, in successiva estensione ora dopo ora anche al Mezzogiorno.
Avremo però pochi fenomeni a seguito dell'ingresso impetuoso delle correnti gelide, con al più qualche innesco di locali rovesci soprattutto sui versanti orientali e al Sud, frutto dei forti contrasti termici che porteranno anche qualche fiocco fino a bassa quota.
Tendenza
Le correnti fredde caratterizzeranno il contesto di gran parte d'Europa, in espansione dalle aree baltico-scandinave fin verso le nazioni europee centrali.Il clima tornerà a presentarsi invernale con freddo pungente, specie ad inizio settimana, ma quello che desterà maggior preoccupazione sono i giorni a venire, quando l'aria più pensate e gelida avrà modo di depositarsi al suolo.
In presenza dei cieli sereni e di stasi atmosferica si avranno cospicui fenomeni di inversione termica che porteranno facilmente i termometri di alcuni gradi sotto lo zero, in particolare sulla val padana e lungo le vallate montane centro settentrionali, un vero pericolo per le coltivazioni ortofrutticole.