Gli eurodeputati chiedono alla Commissione europea di modificare il regolamento 1107/2009 che regola i prodotti fitosanitari prima della fine del 2018, al fine di istituire una procedura accelerata per la valutazione, l'autorizzazione e la registrazione degli agrofarmaci a basso rischio.
Inoltre la risoluzione invita gli Stati membri a includere nei loro piani d'azione nazionali per la tutela dell'ambiente e della salute umana l'utilizzo degli agrofarmaci a basso rischio di origine biologica.
Una chiara definizione di "agrofarmaci a basso rischio"
Gli eurodeputati sottolineano il bisogno di una chiara definizione nel regolamento 1107/2009 di "prodotto fitosanitario di origine biologica", nella quale rientrino i prodotti fitosanitari la cui sostanza attiva è un microrganismo o una molecola esistente in natura, ottenuta tramite un processo naturale o sintetizzata in modo da risultare identica alla molecola naturale, distinto dal prodotto fitosanitario la cui sostanza attiva è una molecola sintetica che non esiste in natura.
Cosa sono gli agrofarmaci a basso rischio
Questa tipologia di agrofarmaci si basa su microorganismi, vegetali, sostanze chimiche o semichimiche bioderivate, come i feromoni o gli oli essenziali.
L'attuale procedura europea di approvazione
L'attuale legislazione prevede che i prodotti fitosanitari siano approvati a livello Ue dalla Commissione europea secondo i criteri stabiliti dal regolamento 1107/2009 mentre sono gli Stati membri a dover dare l'ok ai prodotti che li contengono.
Domanda per bioagrofarmaci in crescita
In passato anche l'Associazione mondiale dei produttori di mezzi tecnici per il controllo biologico (Ibma) aveva rilevato come la domanda per l'utilizzo di bioagrofarmaci stia crescendo notevolmente, in quanto si tratta di prodotti più rispettosi dell'ambiente, a più basso rischio e più sostenibili di qualsiasi altro prodotto fitosanitario.
Ad oggi già tutte le società attive nell'industria fitosanitaria europea producono bioagrofarmaci. Tuttavia, secondo l'Ibma, il grosso problema che ne ostacola la diffusione è il sistema di regolamentazione eccessivamente burocratico a livello europeo e la lunga procedura di approvazione.
Evi, minori rischi per la salute
"Una recente valutazione dello Stoaa dei pro e i contro dell'agricoltura biologica - spiega Eleonora Evi, eurodeputata M5S - rileva un positivo impatto del consumo di prodotti biologici su alcuni disturbi cognitivi infantili riscontrabili agli attuali livelli di esposizione agli agrofarmaci di sintesi".
"Chi produce prodotti di nicchia e chi li usa non è giusto che affronti lo stesso carico amministrativo e burocratico di coloro che non pagano le esternalità passive del loro operato", conclude Evi.