Delusione e preoccupazione: non possono essere altro che queste le reazioni provocate dalle prime ipotesi di intervento circa l’embargo russo”: così il presidente di Unaproa Ambrogio De Ponti esterna il profondo disappunto dinnanzi alle bozze di documenti in merito al provvedimento, che sono circolate nella giornata di ieri.
 
Se anche quest’anno il criterio adottato per l’erogazione delle misure eccezionali si basa sui quantitativi di prodotto esportati in Russia – spiega De Ponti, evidenziando le criticità presenti nella bozza -, l’Italia non può che essere  penalizzata. Il nostro Paese, infatti, pur essendo il primo per produzione ortofrutticola a livello europeo, si vede collocare solo in quinta posizione. Si verifica così la paradossale situazione per cui la Polonia ha un plafond 7 volte superiore a quello italiano e il Belgio uno più che doppio”.
 
E i punti deboli individuati da Unaproa, che De Ponti ha voluto esporre al ministro Maurizio Martina per lettera, non si fermano a questo aspetto: “Ancora una volta – punta il dito De Ponti – non compare tra i prodotti beneficiati dal provvedimento la IV gamma, che rappresenta invece un segmento fondamentale per il comparto ortofrutticolo nazionale e che al momento dell’adozione dell’embargo era l’unico in fase di ascesa sul mercato russo”.
 
Non è accettabile – incalza De Ponti – un atteggiamento accondiscendente sempre e comunque o una visione del problema che si focalizzi esclusivamente su alcune aree e su alcuni prodotti: non possiamo continuare a essere trattati da ultimi della classe senza opporre resistenza”.
 
La tempistica poi – continua il presidente di Unaproa – è cruciale e quella ipotizzata dai documenti circolati non offre le certezze che in questa fase sono assolutamente necessarie. Infatti al fine di rendere utile il provvedimento che la Commissione europea sottoporrà all’esame dei partecipanti degli Stato Membri all’incontro odierno, è necessario che l’attuazione dello stesso possa partire dal momento della decisione e non al termine del “1° agosto 2015” o dalla data di pubblicazione dell’atto delegato”.
 
Il settore ortofrutticolo – conclude De Ponti - rappresenta una componente fondamentale del sistema agroalimentare italiano, ma, anche a causa della persistenza delle azioni di blocco del commercio internazionale, sta subendo delle gravi ripercussioni, sia a livello di reddito che occupazionale: bisogna muoversi finché c’è ancora tempo, arginando gli effetti negativi dell’embargo russo con misure efficaci e che favoriscano una volta tanto il nostro Paese”.