Il cane da pastore Apuano discende direttamente dal cane da pastore delle Alpi, già presente sul nostro territorio diverse migliaia di anni fa, progenitore di tutti i cani “conduttori” dell’Europa occidentale. Sebbene abbiano molti caratteri in comune, è interessante osservare le differenze funzionali di altre razze sviluppate in diversi tempi e luoghi, secondo esigenze e disponibilità zootecniche specifiche.
Interessante a questo proposito le esperienze che abbiamo raccolto presso gli ovinicoltori lunigianesi che hanno provato a impiegare una delle razze più conosciute dal grande pubblico: il Border Collie, che risale a non più tardi del XVII secolo.
Il confronto
Gli allevatori di ovini non hanno riscontrato nel Border Collie la stessa efficienza del Pastore Apuano, nella conduzione delle pecore di ceppo appenninico (pecora nera massese – di origine medievale – e pecora zerasca), principalmente per ragioni riconducibili alla selezione; infatti:
- la Scozia e le isole Britanniche presentano condizioni ottimali per l’allevamento intensivo degli ovini, di natura stanziale, in territori vasti e verdi tutto l’anno, senza bisogno di attuare la transumanza;
- In Gran Bretagna e Irlanda l'uomo ha portato all'estinzione del lupo già dal diciottesimo secolo e ciò ha posto in secondo piano l’esigenza di difendere il bestiame e di sviluppare un diverso stile di conduzione del gregge (anche il pastore nei Paesi anglo-sassoni assume una diversa posizione, dietro al gregge, al contrario dei pastori “continentali” che solitamente si posizionano davanti);
- le condizioni geografico-ambientali hanno favorito la tipica postura (“clapping”): i cani sembrano quasi strisciare verso il gregge appiattiti sul terreno, per controllare il bestiame attraverso lo sguardo (mimica predatorio-lupoide). Ciò è affascinante da vedere, ma costituisce un problema soprattutto in prossimità dei confini (strade urbane e campi coltivati) poiché i cani rischiano di rimanere bloccati e perdere il controllo degli armenti.
Stile ineguagliato
Il Pastore Apuano, che è stato adattato al territorio montuoso attraverso 2.500 anni di storia, ha uno stile di lavoro, un comportamento quasi istintivo anche senza specifico addestramento, che lo porta a lavorare su tutto il perimetro per tenere sotto controllo il gregge e non farlo sconfinare. Ha una rapidità di reazione e di esecuzione superiore al comune, che permette anche a un solo cane di tenere a bada un centinaio di pecore.
Vale la pena sottolineare come si tratti di ovini dalla struttura e dalla tempra molto forte, dal temperamento quasi aggressivo, che necessitano di una conduzione del tutto diversa, fatta di “toccate” sui garretti e “colpi di spalla” da parte del cane da pastore, che deve essere al contempo veloce ed agile per muoversi su un terreno spesso accidentato, collinoso, o montuoso.
Sono stati tentati incroci fra Border Collie e Pastore Apuano, ottenendo meticci riconoscibili dalle orecchie pendenti (molli), che assumono la caratteristica postura del “clapping” anche se in modo meno evidente che nei Border Collie puri.
Un patrimonio genetico
Sarebbe un grave danno perdere il patrimonio genetico del cane Pastore Apuano, frutto di oltre 2.000 anni di selezione in più rispetto al Border Collie, e che ha egregiamente aiutato decine di generazioni di pastori. Per questo siamo impegnati, in collaborazione con le Università di Milano e di Bologna, nel progetto di recupero e salvaguardia degli esemplari rimasti.
Le aziende agricole e zootecniche, interessate a ricevere maggiori informazioni ed avere in affidamento cuccioli di cane Pastore Apuano da adibire al lavoro, possono farne richiesta a:
Associazione Cane da Pastore Apuano www.canedapastoreapuano.it
Associazione Culturale Antichi Mestieri Pastorali www.acamp.it
Vittorino Meneghetti
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Fonte: Agronotizie