L'espansione della cocciniglia farinosa della vite (Planococcus ficus) è costante in diverse aree chiave della produzione viticola italiana, sia nel settore dell'uva da tavola che in quello dell'uva da vino, anche se per lungo tempo ha interessato soprattutto il primo.
I danni provocati sono dovuti alla sottrazione di linfa, con indebolimento generale della pianta, ma principalmente alla comparsa di fumaggini sulla melata prodotta dagli individui che si nutrono a spese della vite. Anche la trasmissione di virus, danno indiretto, è un problema non trascurabile legato alle infestazioni di P. ficus.

 

Diffusione: dove e perché

Nel corso dei due appuntamenti dedicati al Bilancio fitosanitario della vite 2002-2023, svoltisi nell'autunno 2023 su iniziativa dell'Aipp (Associazione Italiana Protezione delle Piante) e incentrati rispettivamente sul Nord e sul Centro Sud del Paese, è emerso chiaramente come in alcune regioni italiane P. ficus rappresenti una criticità per i viticoltori. Si tratta del parassita chiave della viticoltura da tavola in Puglia e in Sicilia, ma l'attenzione è alta anche nel Nord Est, nonché in Emilia Romagna e in Toscana, su uva da vino.

 

Tra le motivazioni principali di questo incremento di diffusione vi è l'attuale andamento climatico. A causa delle temperature più elevate, ormai il parassita è attivo in vigneto per più mesi rispetto a un decennio fa e più frequentemente rimane attivo anche dopo la raccolta. Questo si traduce in un aumento delle popolazioni presenti nei vigneti, che vanno a peggiorare ulteriormente il quadro delle annate successive.


Una seconda motivazione è legata alla revoca di sostanze attive insetticide ad ampio spettro, che in realtà più che risolvere il problema lo mascheravano. Ma anche lo spirotetramat, ad azione più specifica, uscirà di scena a breve. Il problema generale delle molecole ad azione specifica è la difficoltà di impiego che le caratterizza, dovuta alla finestra di applicazione molto stretta, che in caso di mancato rispetto riduce l'efficacia del trattamento. Si tratta inoltre di molecole che, se non applicate in modo appropriato, possono favorire fenomeni di resistenza
Dunque, anche se P. ficus non è ancora stato segnalato in tutti gli areali viticoli italiani, occorre essere vigili e monitorare attentamente la situazione.

 

Cruciale il controllo con la confusione sessuale

L'importanza della confusione sessuale per il contenimento di P. ficus è dimostrata da due evidenze. La prima è la crescente diffusione del parassita negli areali in cui essa non viene applicata. La seconda è il fatto che per 6 anni (dal 2015 al 2020) sono state concesse autorizzazioni eccezionali ai prodotti per la confusione sessuale di P. ficus, finché Suterra è arrivata con il suo prodotto CheckMate VMB-Pro, di cui Celada VMB 180, attualmente sul mercato, rappresenta l'evoluzione.

 

Vigneto protetto per un intero anno con Celada VMB 180

Celada VMB 180 è un diffusore di ultima generazione per il rilascio passivo nell'ambiente dell'analogo del feromone della femmina di P. ficus
Insieme a Celada LB 400, il dispenser per il controllo della tignoletta della vite (Lobesia botrana), Celada VMB 180 fa parte della nuova linea di diffusori passivi messi a punto da Suterra®, caratterizzati da:

  • dosaggi più bassi, che facilitano e velocizzano l'installazione e la rimozione;
  • ancoraggio più semplice, stabile e flessibile, sia a fili che a tralci, grazie al nuovo design;
  • diffusione più sostenuta nel tempo e minore sensibilità alle temperature elevate.

 

Inoltre, grazie al miglioramento tecnologico introdotto in questo diffusore, la sua durata di erogazione è di un intero anno. Questo fatto è estremamente importante in considerazione del mutato comportamento del parassita, legato al cambiamento climatico. 


Celada VMB 180 è ammesso in agricoltura biologica, combatte l'insorgenza di fenomeni di resistenza e rispetta l'entomofauna utile. Non lascia residui nelle uve e la sua applicazione non necessita del rispetto di tempi di carenza.
Anche per la stagione 2024, come per le tre precedenti, Suterra® sarà l'unico player sul mercato europeo a proporre una soluzione basata sulla confusione sessuale per il biocontrollo della cocciniglia farinosa della vite.

 

celada-fonte-suterra-1200x800.jpg

Grazie al nuovo gancio, l'ancoraggio di Celada VMB 180 è stabile e duraturo

(Fonte: Suterra)

 

Rispettare le norme sullo smaltimento

Il D.Lgs 152/2006 ("Codice dell'ambiente") e le successive modifiche classificano i contenitori dei fitofarmaci tra i rifiuti speciali pericolosi che, come tali, devono essere opportunamente smaltiti con Codice CER 15.01.10 ("Contenitori contaminati da sostanze pericolose"). Inoltre, in base agli articoli 192 e 257 del medesimo D.Lgs., non è possibile abbandonare tali rifiuti in campo: è obbligatorio consegnarli a ditte specializzate e autorizzate allo smaltimento a norma di legge. 
L'eventuale biodegradabilità dei contenitori di fitofarmaci non esonera l'agricoltore - che è il diretto responsabile dell'applicazione delle norme succitate - dall'obbligo di corretto smaltimento.
I dispenser passivi di feromoni, biodegradabili e non, sono a tutti gli effetti contenitori di fitofarmaci e devono essere pertanto rimossi dagli appezzamenti al termine della stagione produttiva.

 

Affidarsi a chi ha 40 anni di esperienza

Nel 2024 Suterra® celebra il 40° anniversario dalla sua fondazione. Quarant'anni nei quali l'azienda ha affiancato gli agricoltori di tutto il mondo, raccogliendone le esigenze, e attraverso la propria attività di ricerca&sviluppo ha messo a punto soluzioni pioniere per il biocontrollo dei parassiti in agricoltura.