Il debutto delle Donne della vite al Vinitaly è di quelli che rimarranno nella memoria, se non altro perché produrrà una ricerca con modi e metodi del tutto innovativi, a cavallo tra la sperimentazione e l’evento di divulgazione, che aiuterà il settore vitivinicolo a comprendere come il paesaggio viticolo ed il rispetto dell’ecosistema, siano percepiti e premiati dal consumatore.

Vino&Paesaggio: appuntamento al buio” è il titolo dell’happening sperimentale che si svolgerà durante l’intera durata di Vinitaly (dal 10 al 13 aprile), presso lo stand delle Donne della vite al padiglione 10, B/3, individuato come “un nuovo luogo” a significare il punto di vista diverso e trasversale da cui guardare il mondo vitivinicolo, un punto di vista più tipicamente femminile.

“Per la prima volta in assoluto - afferma Valeria Fasoli, presidente delle Donne della vite - attraverso un’esperienza sensoriale, visiva e gustativa, verranno raccolti su larga scala dati per una ricerca sulla relazione tra l’ambiente in cui un vino viene prodotto e la percezione della sua qualità. Alla fine del percorso racconteremo ai partecipanti lo stretto legame che intercorre tra il vino ed il suo ambiente nel senso più ampio del termine, soffermandoci anche sui tre valori che ispirano le Donne della vite: etica, estetica e bellezza.

Una degustazione alla cieca dunque che terminerà con un’esperienza “in chiaro”, in quanto i partecipanti, alla fine del loro percorso, potranno degustare vini “noti” di alcune denominazioni presso gli stand dei Consorzi di tutela che hanno voluto condividere il progetto delle Donne della vite.

“L’evento che proporremo al Vinitaly - continua Valeria Fasoli - ben rappresenta il modo delle Donne della vite di guardare il mondo vitivinicolo da un’angolazione nuova, creativa ed innovativa. Abbiamo l’obiettivo di creare un punto di riferimento ed un’occasione di aggregazione per le donne che operano nel mondo vitivinicolo abbracciando tutta la filiera, senza escludere il mondo maschile, parte integrante del nostro lavoro quotidiano. Riteniamo che solo ascoltando e condividendo i diversi punti di vista di un medesimo processo e di diverse professionalità, si possano centrare obiettivi comuni come per esempio la salvaguardia dell’ambiente. In particolare ci sta a cuore l’ambito scientifico-applicativo nel quale vogliamo fungere da punto di contatto fra il mondo della ricerca e l’operatore finale, come ben dimostra questa esperienza”.

“Per il nostro Vinitaly - racconta Clementina Palese, vicepresidente dell’Associazione - abbiamo scelto un tema fortemente collegato ai concetti ispiratori delle Donne della vite: il paesaggio viticolo nel suo valore e significato ampio di conservazione dell’ecosistema, che chi opera nel mondo vitivinicolo ha il dovere di conservare con pratiche etiche e sostenibili con uno forzo che sarà ampiamente premiato dal consumatore finale. Un valore culturale ed estetico che travalica la territorialità dei vini e si integra con un nuovo concetto di qualità”.

“Proporremo un format completamente nuovo,
- continua Clementina Palese - dal punto di vista espositivo e sperimentale, che coniugherà divulgazione e ricerca. L’assoluta originalità del progetto sta nella creazione di un flusso di informazioni, in andata e in ritorno, tra ricerca, mondo produttivo ed enoappasionati”.

L’idea ha entusiasmato Diego Tomasi , direttore del Crea-Vit, Centro di ricerca per la viticoltura di Conegliano (Tv), che ha accettato di collaborare al progetto, concependo un piano sperimentale ad hoc con i suoi collaboratori. Per il suo carattere particolarmente innovativo “Vino&Paesaggio: appuntamento al buio” ha visto il favore di molti sostenitori che hanno creduto nelle Donne della vite e nel loro progetto.

“Il sostegno ricevuto da molti sponsor alla realizzazione di questo progetto ambizioso - continua Clementina Palese - ci rafforza nella convinzione che i tempi siano maturi per proporre attività culturali, formative e divulgative con modalità nuove e ci incoraggia a proseguire nella costruzione di una ‘rete culturale’ di incontro e crescita a tutto tondo, nella quale generare e condividere anche informazioni professionali, come ad esempio i risultati di sperimentazioni che spesso rimangono nei cassetti dei ricercatori”.

Hanno creduto nelle Donne della vite
Oltre a Vinitaly, che in quest’edizione 2016 festeggia i cinquant’anni della manifestazione dedicata al vino, i Vivai cooperativi Rauscedo, la più grande azienda vivaistico-viticola del mondo che all’insegna della sostenibilità e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, propone oggi in esclusiva quattro nuovi portainnesto “M” e tredici nuove varietà da vino Uniud-Iga resistenti alle malattie; Locci agricoltura di Castelfiorentino (Fi) che da più di cinquant’anni distribuisce prodotti e servizi per l’agricoltura professionale in una struttura al passo con le esigenze di innovazione e di competenza dell’agricoltura moderna; Natural development group®, gruppo internazionale attivo nello sviluppo di produttori innovativi e sostenibili nel campo della nutrizione in agricoltura nel segno di qualità e sicurezza per la salute umana e dell’ambiente.

E ancora, il Consorzio tutela vini dell’Oltrepò Pavese, il primo terroir vitivinicolo della Lombardia; il Consorzio di tutela del Soave, la prima doc ad essere riconosciuta nel 2015 patrimonio storico e rurale d’Italia; Ager sc (Mi); Enoconsulting srl (Erbusco, Bs); Fare cantine srl (Ud); Ferrari srl (Montorio, Vr); Isvea srl (Poggibonsi, Si); Meiser (Germania); Nomacorc (Belgio); Pandolfini srl (Sambuca Val di Pesa, Fi); Pellenc Italia srl (Colle Val d’Elsa, Si); Vitiello rappresentanze (Lu); Volentieri pellenc srl (Poggibonsi, Si); Zolfindustria srl (San Martino di Trecate, No); Consorzio vino chiantiConsorzio tutela vini Valpolicella; Consorzio tutela vini Doc dei Colli PiacentiniConsorzio del prosecco Conegliano Valdobbiadene superiore; Cantina tuscania srl (Tavarnelle Val di Pesa, Fi).