Nei primi undici mesi del 2015 scende di 667,2 milioni di euro il deficit della bilancia commerciale import/export di cereali, grazie a una crescita del fatturato da export e dalla riduzione dell’esborso di valuta per l’import. Proprio quest’ultimo ha registrato da gennaio a novembre 2015 una diminuzione di 1,7 milioni di tonnellate (-9,5%) rispetto allo stesso periodo del 2014.

In forte calo le importazioni di mais (-985mila t, pari al -24%), che di grano duro (-326mila t, pari al -13%). Cresce l’import di riso (+50mila t, pari a +35%) e di grano tenero (+45mila t, +1%). Scendono pure le importazioni di prodotti trasformati e sostitutivi (-46mila t) e della crusca (-6500 t), mentre aumentano gli arrivi di mangimi a base di cereali (+18600 t). Le importazioni di farine proteiche crescono di 37mila t (+1,4%), mentre i semi e frutti oleosi si riducono di 462mila t (-26%).

Balzo in avanti per le esportazioni, che aumentano di 307mila tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2014 (+8,2%). La parte del leone sui mercati esteri la fanno i cereali in granella (+278mila t, di cui +170mila t di grano duro), dei prodotti trasformati (+138mila t). Buone anche le performance dei mangimi a base di cereali (+6%), della farina di grano tenero (+20%) e della semola di grano duro (+19%). Le esportazioni di riso scendono di 52mila tonnellate (-7,6%).