Il Creso ha ospitato, lo scorso giovedì 11 settembre, la visita di una delegazione di ricercatori turchi, che si occupano della coltura del nocciolo all’Università di Erdogan. La Turchia, con 800.000 t, è il primo produttore mondiale di nocciole, coltivate nelle province che si affacciano sul Mar Nero, più fresche e ricche d’acque per l’irrigazione. Erdogan è il capoluogo della provincia di Rize, una delle più vocate alla coltura. Il Piemonte vanta invece la nocciola più pregiata al mondo: la varietà autoctona Tonda gentile trilobata, coltivata con tecniche sostenibili su 15.000 ettari.

Il confronto tecnico e scientifico ha toccato tutti gli aspetti di tecnica colturale: produrre qualità nel rispetto dell’ambiente. Maria Corte, responsabile del Centro sperimentale “Nasio” di Cravanzana, ha illustrato le ricerche in corso, dall’impiego dei portinnesti non polloniferi per ottenere l’obiettivo 0 diserbo in collina, alla difesa biologica contro le cimici che pungono e lasciano uno sgradevole gusto amaro alle nocciole.

In questi giorni la raccolta volge al termine. Si prospetta una produzione di 16.000 t. Annata di grande qualità, con prezzi in ascesa anche grazie alle gelate che hanno colpito proprio le province settentrionali della Turchia.