Si è discusso di questo giovedì scorso nel corso del convegno “Puffer - La confusione sessuale per la sostenibilità ambientale in aree agricole e turistiche del Metapontino”, tenutosi a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, e dedicato all’innovativo sistema puffer, che attraverso pochi erogatori, rilascia il feromoni, consentendo il fenomeno delle confusione sessuale delle Cidie, che attaccano i frutteti, riducendo il ricorso ai trattamenti antiparassitari.
L'idea è americana, è della società Suterra, la sperimentazione - finanziata dalla misura 124 del Programma di Sviluppo Rurale della Basilicata 2007/2013 nel quadro del Progetto Ditria - sarà ospitata in Basilicata a Scanzano. In altre regioni d'Italia, come il Trentino, la tecnica è già ampiamente utilizzata per colture come melo e pero. Partner dell'iniziativa sono l'Alsa, Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura e Asso Fruit Italia, organizzazione di produttori con sede a Scanzano che raccoglie all'incirca 300 associati nel Mezzogiorno d'Italia e scelta per “La conoscenza del territorio e delle realtà aziendali che operano in agricoltura" come riconosciuto da Arturo Caponero dell’Alsia.
Secondo Caponero: “Con la tecnologia della confusione sessuale si possono ottenere vantaggi nell'immediato perché da subito si riduce la presenza di insetti nel campo. A lungo termine invece si assiste a una forte depressione, fino a determinare la scomparsa degli ospiti sgraditi. Si capisce che i vantaggi sono per gli operatori agricoli ma anche per quelli turistici: con la riduzione degli interventi fitosanitari non ci saranno più 'nuvolette' costituite da prodotti chimici nelle vicinanze delle strutture ricettive”.
Per l'ufficio tecnico di Asso Fruit Italia è intervento l'agronomo Salvatore Pecchia: “Con il progetto Puffer si ridurranno gli insetti nocivi e gli agricoltori risparmieranno sull'acquisto di principi attivi. La sperimentazione durerà fino a settembre 2015, poi saranno divulgati i dati. Siamo fiduciosi perché pensiamo che il progetto possa essere esteso a livello comprensoriale. Intanto, il nostro personale ringraziamento va ai produttori di Scanzano, all'incirca 10 aziende per 50 ettari complessivi, e all'Amministrazione comunale che ha da subito sostenuto l'iniziativa cogliendo l'importanza della sfida rappresentata dalla sostenibilità”.
L'ottimismo dell'ufficio tecnico di Asso Fruit Italia è sostenuto dalle parole di Giovanni Lacertosa (Alsia Agrobios – Centro Disagio): “In questi anni abbiamo effettuato prove di efficacia delle innovazioni tecnologiche. Abbiamo già provato questi strumenti diversi anni fa, ora li applichiamo su scala maggiore prima che gli stessi entrino in commercio. Stiamo coinvolgendo tecnici e aziende”.