Prezzi, agroenergie, rimpasto (di Governo) e ancora Ogm. Ecco gli argomenti che si sono intrecciati in questi ultimi giorni sulle pagine dei quotidiani. Dei prezzi delle materie prime si è occupata “Repubblica” del 4 marzo legando fra loro gli effetti delle tensioni nel Magreb fra petrolio, grano, riso e mais. La scalata dei prezzi degli alimenti, si legge su “Il Sole 24 Ore” dello steso giorno, mette in allarme gli analisti della Fao. Per “Avvenire” del 5 marzo l'aumento dei prezzi sarà poi responsabile di un insostenibile aumento dei costi di produzione e di nuovi rincari nella filiera agroalimentare, scrive nello stesso giorno anche “Il Sole 24 Ore”. Il quadro dei mercati, già complesso, potrebbe essere poi sconvolto da ogni calamità naturale che si verificasse in qualunque parte del mondo, sostiene “Il Foglio” del 7 marzo . Il nuovo scenario che si affaccia sui mercati globali dell'agroalimentare è analizzato dal Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, che firma su questo argomento un interessante articolo pubblicato sulle pagine di “Repubblica” del 7 marzo. Infine dalle colonne de “La Stampa” del 9 marzo si lancia la previsione che i prezzi dei prodotti agroalimentari continueranno a crescere per i prossimi dieci anni.

 

Le industrie del latte e della carne

Mentre gli sguardi sono puntati sui mercati, nel mondo delle industrie agroalimentari avvengono importanti trasformazioni, come nel caso del “divorzio” che nel settore della carne si è consumato fra Cremonini e Jbs, i cui dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 5 marzo. Novità anche fra le industrie de latte con protagonista la Parmalat le cui complesse vicende societarie di questi giorni sono descritte sul “Messaggero” del 5 marzo. L'argomento non sfugge all'attenzione de “Il Sole 24 Ore” che nello stesso giorno descrive a proposito di Parmalat i nuovi equilibri con Lacteos, società che in Brasile è concessionaria dei marchi Parmalat. Del ruolo di Lacteos si occupa anche “Libero” del 10 marzo che anticipa la decisione della società brasiliana di proporre un offerta pubblica di scambio su Parmalat. Altri dettagli, per avere un quadro completo delle trasformazioni in atto, si possono leggere il 6 marzo sulle colonne de “La Stampa”.

 

Il valzer delle nomine

Non meno “avvincente” il susseguirsi di voci, anticipazioni e indiscrezioni sul rimpasto di Governo che molti prevedono debba coinvolgere il ministro dell'Agricoltura e quello dei Beni culturali. A parere di “Italia Oggi” del 4 marzo a contendersi la sedia di quest'ultimo dicastero sarebbero in molti, ma secondo “Il Sole 24 Ore” del 4 marzo questa poltrona sarebbe già destinata all'attuale ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan. A contendersi il posto lasciato libero da Galan sarebbero, a detta de “Il Giornale” del 5 marzo, ben tre pretendenti. Nel “balletto” delle nomine, scrive “Repubblica” del 5 marzo si inseriscono poi le richieste del “gruppo dei responsabili”, ai quali andrebbero sei poltrone. Qualche dettaglio in più sui possibili nuovi assetti di Governo arrivano dalle pagine del “Corriere della Sera” del 9 marzo ed è ancora il “Corriere della Sera” che il 10 marzo anticipa che sarà Saverio Romano il prossimo ministro dell'Agricoltura. A parere de “Il Sole 24 Orenon bisogna avere fretta, le decisioni definitive non saranno prese prima di due settimane.

 

Energie rinnovabili

Lasciamo il “Totoministri” alle appassionati del genere per occuparci delle energie rinnovabili, al centro dei dibattiti dopo le altalenanti decisioni sul destino degli incentivi a questo settore. “Italia Oggi” del 4 marzo pubblica un dettagliato resoconto dei nuovi limiti nei diversi settori, limiti che a parere di “Milano Finanza” dello stesso giorno daranno un duro colpo allo sviluppo del fotovoltaico. E che si tratti di una svolta importante lo sottolinea già dal titolo “La Stampa” del 5 marzo che scrive “fine della cuccagna”. Torna sull'argomento “Il Mattino” del 9 marzo per sottolineare le tensioni che su questa materia stanno agitando la stessa maggioranza di Governo. Fanno la voce grossa anche le banche straniere che minacciano , scrive “Repubblica” del 10 marzo, di tagliare i finanziamenti.

 

Tornano le semine Ogm

In attesa di conoscere quale sarà l'esito di queste due partite ancora aperte, cioè “rimpasto” e incentivi alle energie rinnovabili, riecco spuntare la mai sopita polemica pro e contro gli Ogm. A dar “fuoco alle polveri” è nuovamente Giorgio Fidenato, il combattivo agricoltore balzato l'anno scorso agli onori delle cronache per la semina di mais Ogm sui suoi terreni. Una provocazione, scrive il 9 marzo “Il Messaggero Veneto” di Pordenone che si ripeterà anche quest'anno. E la notizia, nello stesso giorno è confermata dalle pagine del “Piccolo”. “La Padania” del 10 marzo anticipa che in Veneto è stata presentata una proposta di legge che prevede multe salate per gli agricoltori che intendano seguire l'esempio di Fidenato. Di Ogm i quotidiani di questi ultimi giorni avevano già avuto occasione di occuparsene commentando il ricorso contro la decisione Ue di togliere la tolleranza zero agli Ogm nei mangimi. Già ne aveva parlato Agronotizie e ora l'argomento è rimbalzato sulle pagine de “La Stampa” del 6 marzo. Gli Ogm hanno “tirato per la giacca” anche il direttore de “Il Sole 24 Ore”, Gianni Riotta, che nel rispondere alla lettera di una docente dell'Università di Pisa (contraria agli Ogm), invita a “lasciare il tifo da stadio alle partite, non allo studio, alla scienza, alla ricerca, anche sugli Ogm”. Condividiamo.