Un nido di Vespa velutina è stato ritrovato in provincia di Firenze, nel comune di San Casciano Val di Pesa, sulle colline del Chianti fiorentino.

 

La notizia è stata data alcuni giorni fa, dopo che la rete StopVelutina, gestita dal Crea Agricoltura e Ambiente, ha verificato la segnalazione.

 

Il nido è stato individuato il primo di marzo da alcuni pescatori a Bargino, una piccola località del comune di San Casciano Val di Pesa, che lo hanno notato tra i rami spogli di un albero.

 

Sono quindi intervenuti i tecnici dell'Arpat, l'Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani, che hanno provveduto ad effettuare la segnalazione alla rete StopVelutina che ha poi confermato l'identificazione.

 

Nella stessa zona lo scorso anno erano stati osservati alcuni esemplari di calabrone asiatico in caccia davanti ad un apiario.

 

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Il nido di Bargino, indicato dalla freccia rossa tra i rami dell'albero

(Fonte: StopVelutina)

 

Si tratta del primo ritrovamento di un nido del calabrone asiatico nella provincia di Firenze, che segna una nuova frontiera nell'espansione di questa specie verso l'entroterra toscano.

 

Il punto più interno per ora segnalato è sempre sulle colline fiorentine a Strada in Chianti, a pochi chilometri da San Casciano Val di Pesa, dove nel novembre del 2022 era stato ritrovato un esemplare adulto.

 

Invece il punto più a sud della Toscana raggiunto da Vespa velutina per ora resta Livorno, dove l'anno scorso fu trovato un adulto praticamente in città. Punto che rappresenta al momento anche la località più meridionale raggiunta dal calabrone asiatico in Italia.

 

Il nido di Bargino, sebbene ormai spopolato, dimostra però che il calabrone si è stabilito sulle colline del Chianti fiorentino e con tutta probabilità le nuove regine già stanno iniziando le attività per fondare i nuovi nidi della stagione.

 

Per questo l'attenzione e il monitoraggio devono essere potenziati, sia da parte degli apicoltori sia da parte della cittadinanza sia da chi a qualsiasi titolo frequenta le campagne, come appunto i pescatori di Bargino.