C'è bisogno di rivedere la strategia per la difesa della vite dallo Scafoideo titanus, vettore della flavescenza dorata. Questo quanto emerso nel corso dell'incontro sul Bilancio Fitosanitario degli ultimi due anni sui fitofagi della vite nel Nord Italia, che si è tenuto giovedì 2 dicembre 2021, via webinar.

Nel corso dell'incontro, organizzato da Aipp, Giornate Fitopatologiche e Regioni, sono stati presentati i bilanci fitosanitari da parte della Provincia Autonoma di Trento, a cura di Alberto Gelmetti, e Provincia Autonoma di Bolzano, a cura di Manuela Unich, e delle Regioni Piemonte, a cura di Michele Vigasio, Valle d'Aosta, a cura di Rita Bonfanti e Sandro Dallou, Friuli Venezia Giulia, a cura di Sandro Bressan e Pierbruno Mutton, Veneto, a cura di Enrico Marchesini e Sergio Carraro, Lombardia, a cura di Paolo Culatti, e Emilia Romagna, a cura di Fausto Smaia e Rocchina Tiso. Alberto Alma, dell'Università di Torino, ha tenuto le conclusioni.

Come era già emerso, anche se in modo più sfumato, nel corso dell'incontro sul Bilancio Fitosanitario del Centro Sud Italia, è stato accertato che, probabilmente anche a causa del cambiamento climatico, il periodo del volo degli adulti dello scafoideo si prolunga fino all'inizio dell'autunno. Le strategie di difesa attualmente impiegate nei programmi di lotta obbligatoria sono per lo più impostate su interventi tra la fine di giugno e la metà/fine di luglio, lasciando quindi senza specifici interventi di abbattimento alcuni mesi durante i quali, la diffusione dello scafoideo, ha favorito un'ulteriore diffusione della flavescenza dorata, così come è stata evidenziata come molto preoccupante da parte di tutti i relatori presenti all'incontro.

In alcune aree in forte aumento anche altre cicaline, quali la Erasmoneura (=Erythroneura) vulnerata, mentre è stata valutata con attenzione l'evoluzione di altri potenziali vettori della flavescenza dorata (Orientus ishidae) e dei giallumi della vite (Hyalesthes obsoletus, Philaenus spumarius, Dictyophara europaea, Laodelphax striatella).

Durante l'incontro, gli interventi delle Regioni Piemonte e Lombardia hanno inoltre presentato una situazione molto critica per quel che riguarda la diffusione della Popillia japonica che sta allargando la sua areale di diffusione. Il fitofago è polifago e porta alla distruzione delle aree vegetate colpite; i trattamenti possono essere efficaci, sono state positivamente valutate anche soluzioni a basso impatto ambientale, ma dovrebbero essere molto frequenti e provocherebbero una completa rivisitazione della strategia di controllo del vigneto.

Il cambiamento climatico sta invece sfavorendo lo sviluppo delle tignole. Nel Nord Italia in forte contrazione la tignola. Non è stata ritrovata la tignola rigata e al momento rimane come preoccupante solo la tignoletta. Nelle ultime due annate non ha provocato danni importanti, ma, nonostante consistenti voli in prima e seconda generazione, è stata ben contenuta con le strategie di difesa adottate che si sono comunque limitate ad interventi per lo più contro la seconda generazione e, in base all'accertamento di voli consistenti, nella terza generazione con l'impiego di prodotti a basso impatto ambientale. In questo contesto molto importante è risultato l'apporto della confusione sessuale che è stata sempre più utilizzata dagli agricoltori.

In evoluzione la situazione delle cocciniglie, tra le quali si registra un progressivo cambiamento delle specie presenti, che comunque non hanno creato particolari problemi a seguito dell'applicazione di adeguate strategie di difesa che, oltre all'impiego di prodotti fitosanitari, hanno visto l'impego della confusione sessuale e la diffusione di efficaci predatori.

Contenuta la diffusione della fillossera che si è ripresentata nel 2020, mentre nel 2021 la presenza è stata molto limitata.
Rilevata la presenza, ma senza danni significativi sulla produzione da parte della cimice asiatica, mentre la Drosophyla suzukii, seguita con attenzione nei diversi territori, ha manifestato solo qualche criticità su alcune varietà, quali ad esempio la schiava, coltivate in particolare in Trentino e in Alto Adige.

In leggera crescita la diffusione del ragnetto rosso, probabilmente favorito da alcune strategie di difesa che hanno reintrodotto l'impiego dei piretroidi, a seguito della revoca degli esteri fosforici, e dall'andamento climatico.

Pur se in modo non preoccupante da evidenziare diverse avversità secondarie quali: Antispila oinophylla, Acanalonia conica, Aleurocanthus spineferus, Ricania speculum, Anomala vitis, Erasmoneura (=Erythroneura) vulnerata,

Nei prossimi giorni le relazioni, presentate nel corso del convegno sui fitofagi della vite nel Nord Italia, saranno disponibili sui siti dell'Aipp e delle Giornate Fitopatologiche, come pure la registrazione dell'incontro, mentre una sintesi delle relazioni verrà illustrata alle prossime Giornate Fitopatologiche che si terranno nel 2022, tra il 15 e il 18 marzo a San Lazzaro di Savena (Bologna).