Post 2012, architetture per un accordo globale sui cambiamenti climatici. È stato questo il tema di discussione dell’ultima sessione speciale del 20° Congresso Mondiale dell’Energia. Delegati del mondo accademico, scientifico e industriale hanno illustrato il loro punto di vista sulle strategie da intraprendere allo scadere del Protocollo di Kyoto nel 2012. Tra tutti gli esperti intervenuti c’è stato consenso su tre punti: partecipazione di tutti i Paesi responsabili di emissioni, maggiori investimenti nello sviluppo tecnologico e ambiziosi obiettivi a lungo termine.
Nello specifico, nell’intervento introduttivo, Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale di Enel, ha ricordato come l’aumento delle emissioni di CO2 mostra l’inefficacia del Protocollo di Kyoto. “Nonostante gli sforzi, secondo le Nazioni Unite, dal 1990 al 2005 – ha sottolineato Conti - le emissioni globali sono aumentate del 22 per cento, da 21.6 a 26.4 miliardi di tonnellate all’anno, soprattutto a causa dei Paesi in via di sviluppo”. “Produrre energia a un costo ragionevole – ha aggiunto l’ad di Enel- e rispettando l’ambiente sembra un’equazione impossibile. Ma credo che con un approccio globale, sfruttando tutte le risorse e le tecnologie a disposizione, cercandone attivamente anche nuove, possiamo raggiungere l’obiettivo di rispettare l’ambiente”.

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