Luca Braia, assessore all’agricoltura della Regione Basilicata, ha annunciato ieri la costituzione di tavoli tecnici per tre comparti: castanicoltura, apicoltura e Suino Nero Lucano.
E l’aggregazione tra produttori, talvolta in vista dell’utilizzo di un marchio collettivo, si afferma sempre di più come la chiave di volta utilizzata per sorreggere il futuro sviluppo dell’agricoltura lucana, sulla scia del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.
 
Per Braia l'obiettivo è quello di "lavorare in maniera celere, sinergica e organizzata per la valorizzazione dei rispettivi prodotti”.
 
Tre incontri si sono svolti presso il Dipartimento agricoltura, alla presenza dei dirigenti Ermanno Pennacchio e Mario Cerverizzo e dei funzionari competenti. Al termine di tutte e tre le riunioni, convocate allo scopo di ascoltare le criticità dei tre comparti di nicchia, ma dal grande potenziale per la Basilicata, gli attori e le parti coinvolte hanno tutte concordato sull’importanza di istituire un tavolo tecnico permanente.
 
Castanicoltura: 8000 ettari da coltivare
Gli attori della castanicoltura, insieme ad Università della Basilicata, Alsia e Ufficio Foreste, hanno condiviso la necessità di un piano di azione per il settore a breve, medio e lungo termine. L'idea è quella di partire dalla mappatura di dettaglio e da un monitoraggio costante che, affrontando le criticità esistenti, tra le quali spicca la proprietà pubblica dei castagneti che in massima parte non sono coltivati a frutto, possa riportare il patrimonio castanicolo regionale, che interessa oltre 8000 ettari, ad essere presto produttivo, mettendo anche a disposizione del tavolo stesso il patrimonio conoscitivo e di ricerca utile a perseguire  più rapidamente gli obiettivi.
 
Apicoltura: verso un marchio di qualità
Il settore dell’apicoltura lucana, che già esprime una qualità eccellente riconosciuta sul mercato strettamente correlata alla salubrità del territorio, proverà a costruire, in termini di comunicazione e valorizzazione, un’identità da tutti riconoscibile del Miele Lucano. Si partirà dal recupero e dall’aggiornamento dei percorsi già avviati in precedenza su disciplinare e marchio collettivo, oltre che valutare le opportunità concrete di aggregazione e quindi di filiera in vista dell’avvio della nuova programmazione.
 
Suino Nero Lucano: un disciplinare di produzione per carne e salumi in vista del marchio
Anche gli allevatori di Suino Nero Lucano ed i produttori di carne e salumi, consapevoli delle criticità di un prodotto di altissima qualità, ma di nicchia, hanno concordato sulla opportunità di intraprendere un cammino condiviso in vista di un marchio collettivo, di un disciplinare di produzione per la tutela dell’origine e della purezza che caratterizzi il legame tra Basilicata, qualità della carne e del prodotto trasformato. Il Suino Nero Lucano - geneticamente recuperato – inizia a riscuote grande interesse nel consumatore nazionale.
 
“Esprimo una grande soddisfazione - conclude l’assessore Luca Braia -  per la costituzione di questi tre tavoli di lavoro che hanno condiviso la proposta di ragionare in ottica di filiera e di aggregazione di produttori con l’obiettivo di affrontare i mercati in maniera diversa, nuova e fortemente riconoscibile territorialmente.
Sono sempre più convinto che questa consapevolezza dello stare insieme, nei settori dell’agroalimentare di Basilicata, possa essere la chiave di volta per il futuro della nostra agricoltura perché ci consente di organizzare percorsi di formazione, di assistenza e di accompagnamento fondamentali per la crescita oltre che per provare a costruire progettualità condivise”.