Al Ministero della Salute da giorni si valuta se e come commissariare la Regione Campania sul Programma di Eradicazione delle Malattie Infettive degli Animali, segnatamente brucellosi e tubercolosi nei bufali varato dalla Giunta Regionale della Campania solo l'8 marzo 2022.

 

Questo perché è stato espresso l'orientamento politico di adempiere ai contenuti dell'ordine del giorno votato all'unanimità dalle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato della Repubblica sulla vicenda delle zoonosi in Campania lo scorso 9 febbraio 2023, nel quadro della discussione sulla conversione in legge del Decreto Milleproroghe.

 

L'impegno è stato preso durante l'incontro al Ministero della Salute del 22 maggio scorso con gli allevatori di Altragricoltura, dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, alla presenza di numerosi esponenti politici e sindacali, mentre era invece assente la Regione Campania.

 

Altragricoltura canta vittoria

Gianni Fabbris, leader di Altragricoltura e portavoce degli allevatori della provincia di Caserta - che in questi giorni sta mantenendo viva la protesta e l'attenzione sul Piano di Eradicazione delle Zoonosi in Campania - aveva espresso soddisfazione già subito dopo l'incontro al Ministero della Salute: "È stato riconosciuto il fallimento del Programma voluto dalla Regione Campania e pertanto ora confidiamo nell'azione del Governo nell'applicazione dell'ordine del giorno votato dal Senato" aveva detto Fabbris in qualità di portavoce del Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino. L'ordine del giorno, senza nominarlo espressamente, definisce in realtà il commissariamento di Regione Campania da parte del Governo e l'applicazione di tutte le misure richieste dagli allevatori.

 

De Luca, commissariamento impossibile

Ma nella polemica a distanza innescatasi dopo l'incontro al Ministero della Salute, e proprio mentre gli allevatori avevano iniziato nuove e vivaci azioni di protesta, con la convocazione degli Stati Generali dell'Allevamento Bufalino, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, assessore alla Salute ad interim il 30 maggio aveva fatto sapere: "Il Governo non può commissariare assolutamente niente, gli allevatori bufalini sono per il 99% d'accordo con il Piano Regionale di Eradicazione della Brucellosi. Chi si agita non rappresenta gli allevatori, ma solo se stesso".

 

Secondo De Luca "La Regione Campania andrà avanti come un carro armato nella bonifica dei territori e delle aziende che inquinano e non rispettano le regole" sottolineando come "Il nostro obiettivo è di eliminare la brucellosi. Metà dei contagi di brucellosi che abbiamo avuto in Campania si sono registrati in provincia di Caserta. Non possiamo avere più allevamenti pirata, che peraltro sono solo l'1%, mentre il 99% degli allevatori sono persone per bene e responsabili. Ma quell'1% continua a sversare i liquami nei canali, nei terreni agricoli e a mare. Per cui chi si vuole agitare si agiti, noi andremo avanti".

 

Ma dal Coordinamento di sigle che associano gli allevatori della provincia di Caserta continua a trapelare ottimismo su un ormai imminente provvedimento del ministero della Salute.

 

I contenuti dell'ordine del giorno

In particolare il Governo a questo punto, stando alla lettera dell'ordine del giorno votato dal Senato, starebbe valutando "l'opportunità di intraprendere iniziative volte al contenimento e all'eradicazione delle patologie infettive del bestiame bufalino italiano" prevedendo peraltro "la piena applicazione del Regolamento Ue n. 689/2020".  Ecco dunque le misure prioritarie previste per l'azione del governo nell'ordine del giorno del 9 febbraio scorso.

 

Il Ministero della Salute dovrebbe varare misure per favorire l'autocontrollo sanitario ed il pieno riconoscimento del ruolo dell'allevatore in quanto Osa, Operatore di Sicurezza Alimentare, che assicura e garantisce la salute del bestiame e la qualità igienico sanitaria delle produzioni zootecniche, avvalendosi della collaborazione di veterinari aziendali e dei laboratori ufficiali riconosciuti dallo Stato.

 

Si tratta di un passaggio che viene così interpretato da Fabbris "I prelievi ufficiali resterebbero ai veterinari della Asl e portati in laboratori accreditati dello Stato, in compenso sarebbe data la possibilità agli allevatori di effettuare controanalisi, mediante prelievo da parte di veterinari aziendali che però porterebbero i campioni in laboratori accreditati terzi, in modo da favorire un clima di fiducia".

 

I veterinari aziendali però dovrebbero essere sempre dei liberi professionisti indipendenti, in modo da poter essere designati come veterinari ufficiali, altrimenti le controanalisi non avrebbero alcun valore, almeno ai sensi dell'articolo 54 del Regolamento Ue 429 del 2018, paragrafo 2, punto b - che nei casi di accertamento di casi sospetti di malattie per le quali è prevista l'eradicazione - prevede che "i veterinari ufficiali prelevino opportuni campioni da tali animali detenuti delle specie elencate e altri campioni per esami da eseguire in laboratori designati a tal fine dall'autorità competente".

 

Il Governo dovrebbe poi promuovere l'adozione di nuovi piani provinciali di profilassi per il contenimento e l'eradicazione delle patologie infettive del bestiame bufalino allevato, in particolare la brucellosi e la tubercolosi, nel pieno rispetto delle norme della World Organisation for Animal Health (Oie) e dei regolamenti Ue, prevedendo l'uso dei vaccini senza le restrizioni fin qui adottate da Regione Campania e l'adozione di analisi dirette per l'individuazione dei batteri ai fini dell'individuazione dei soggetti da definire come malati e quindi da abbattere, pur in mancanza di sintomi o di reale connessione epidemiologica.

 

Altro elemento: la vigilanza da parte dell'Autorità sanitaria competente per territorio sulla tracciabilità del latte, in forza della Legge 11 agosto 2014 n. 2016 e del regime previsto dal Regolamento Ue 2017/625.

 

Infine, dovrebbe a questo punto essere istituito un "tavolo di confronto permanente" presso il Ministero dell'Agricoltura, formato da rappresentanti del medesimo Ministero dell'Agricoltura e del Ministero della Salute, dai rappresentanti del settore dell'allevamento bufalino, segnatamente della Provincia di Caserta, da esponenti della Regione Campania e della Asl competente, finalizzato a monitorare e verificare costantemente la corretta applicazione dei piani provinciali e delle speciali procedure operative, al fine di limitare al massimo gli abbattimenti degli animali allevati.