Ieri mattina è stato approvato dalla Giunta della Regione Campania il "Programma Obbligatorio di Eradicazione dalle Malattie Infettive delle Specie Bovina e Bufalina", che sostituisce integralmente il Piano in vigore dal 2019. Nel nuovo documento sono indicate le misure specifiche da attuare per debellare la tubercolosi e la brucellosi in provincia di Caserta entro il 2027 e in tutte le aree della Regione Campania identificate come aree cluster di infezione. Il Piano aveva ricevuto nelle scorse settimane il via libera della Direzione Generale Sante della Commissione Ue e del Mipaaf.

 

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"È un risultato davvero importante - ha affermato l'assessore all'Agricoltura Nicola Caputo - che è stato possibile conseguire grazie all'impegno comune dei numerosi soggetti coinvolti, e soprattutto grazie alla costante attenzione al tema riservata dal presidente Vincenzo De Luca, che ha più volte indicato la necessità di puntare alla eradicazione definitiva delle infezioni che colpiscono parte dei nostri allevamenti, per approdare quanto prima alla realizzazione di stalle modello con altissimi standard di biosicurezza e controllo".

Entro il mese di marzo è prevista la pubblicazione del bando del Programma di Sviluppo Rurale Campania attestato sulla misura 4, riservato agli allevatori bufalini e che punta a realizzare gli interventi di risanamento delle stalle con un aiuto agli investimenti e che è parte di un pacchetto ad hoc del Psr pari a circa 100 milioni di euro.

Secondo Caputo "Il nuovo Programma è il frutto di un lungo lavoro di analisi tecnica e normativa, e di un'azione continua di condivisione con gli operatori del settore che con le associazioni di categoria che ho sostenuto con profonda convinzione, poiché credo che il successo dell'intervento dipenda anche dall'impegno e dal coinvolgimento attivo degli stakeholder interessati".

"Il documento ha visto una lunga ma proficua fase preparatoria - ricorda infine Caputo - è stato discusso a più riprese con i rappresentanti degli allevatori nei vari incontri svolti presso i nostri uffici e presso le aziende, è stato condiviso con il Ministero della Salute, ed è stato infine integrato con le osservazioni del Centro di Referenza Nazionale per le Brucellosi ovvero l'Istituto Sperimentale Zooprofilattico d'Abruzzo e del Molise Giuseppe Caporale, con base a Teramo, per arrivare ad una formulazione che, partendo dalle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie e scientifiche, tiene in conto anche le esigenze segnalate dal territorio. Sono infatti state recepite molte delle richieste avanzate dagli operatori, tra cui ad esempio l'attivazione di procedure di autocontrollo in stalla".


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I punti chiave del nuovo Programma di Eradicazione - come ribadito da una nota di Regione Campania - prevedono innanzitutto l'introduzione dell'obbligo vaccinale nell'area cluster dei quattro Comuni a maggiore concentrazione di focolai per i capi tra i sei ed i nove mesi di età, tutti in provincia di Caserta: Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria La Fossa.

Sempre secondo la nota trova conferma anche l'introduzione facoltativa del vaccino nei Comuni dell'area buffer disposti a semicerchio intorno alla zona cluster: Villa Literno, Pignataro Maggiore, Carinola, Capua, Francolise, Mondragone, San Tammaro. Sarà anche incrementata la frequenza dei controlli negli allevamenti che presentano focolai di infezione e ridotti i tempi di diagnostica. Passa anche la previsione di stalle contumaciali, dove porre in quarantena i capi sospetti di brucellosi prima di procedere all'abbattimento, una procedura che consente di avere maggiore probabilità di evitare il ripetersi dei molti casi di falsa positività, il tutto connesso ad attività di autocontrollo.

Nel corso dell'elaborazione del Programma - sono state consultate numerose associazioni agricole e di settore: le quattro organizzazioni datoriali riconosciute al Tavolo Verde (Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Cia), e quelle presenti al Tavolo Agroalimentare, (Ris Bufala, Associazione Regionale Allevatori Campania e Molise, Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufaline), ma anche altri sindacati e associazioni, quali Altragricoltura, Amici della Bufala, Associazione Tutela della Bufala Mediterranea, Lega Bufalina, e il Coordinamento Unitario Difesa del Patrimonio Bufalino.

"È un nuovo inizio - ha concluso l'assessore Caputo - che punta a risolvere in via definitiva un annoso problema, che ha più volte rischiato di indebolire un settore strategico per la nostra agricoltura. Con un monitoraggio costante degli interventi, e con l'impegno di tutti gli stakeholder, saremo finalmente in grado di voltare pagina e arrivare a liberare i territori interessati dalle temibili infezioni, per garantire la difesa e il rilancio della filiera bufalina. Da oggi parte una nuova fase, che fa del dialogo lo strumento fondamentale per una gestione ottimale del Piano".

Il Programma, che si compone di vari interventi, è immediatamente operativo e comprende anche quelli che dovrà compiere il Consorzio Generale per la Bonifica del Bacino del Volturno, relativi ad un miglior drenaggio delle aziende. Nei prossimi giorni poi saranno avviate le procedure per l'autorizzazione da parte della Commissione Europea all'avvio del percorso vaccinale.

Questo articolo è stato modificato l'11 marzo 2022. Nel primo paragrafo l'ultimo anno per l'attuazione del Piano è stato corretto: non è il 2026 ma il 2027