Si chiama "Registro Elettronico dei Farmaci" e prenderà il via il 28 gennaio.
Un appuntamento destinato a cambiare in modo significativo l'approccio con le cure sanitarie agli animali in allevamento, completando il percorso iniziato con l'introduzione della ricetta elettronica, della quale AgroNotizie si è occupata più volte.
Non nascondiamocelo, questa nuova procedura è destinata a "complicare" un po' la vita degli allevatori, come accade con ogni novità.
Ma la parte più impegnativa è quella che dovranno svolgere i veterinari, che a questo appuntamento da tempo si stanno preparando.

Questi nuovi impegni porteranno, questo l'obiettivo, a importanti risultati, il primo dei quali è un preciso monitoraggio del farmaco veterinario.
Si potrà finalmente sapere con esattezza quali molecole sono utilizzate e in quali quantità.
E potrebbero esserci molte sorprese, fra queste quella sul reale consumo di antibiotici.
Presto per dirlo con certezza, ma si potrebbe scoprire che i fenomeni di antibiotico resistenza che tanto spaventano la medicina non hanno origine dagli allevamenti, o perlomeno non solo da questi.
Al contempo poter monitorare con precisione il reale consumo di farmaci veterinari, ne favorisce un utilizzo più attento alle reali necessità, evitando sprechi e interventi superflui.
Ne guadagna la salute degli animali e dell'uomo e anche il bilancio aziendale.


Tutto digitale

Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono i principali cambiamenti, a iniziare dalla eliminazione di ogni registro su carta, che si trasformerà in registro elettronico.
Il tutto passa attraverso un portale, si chiama Vetinfo, che fa capo al Ministero della Salute.
Ogni veterinario è già in possesso delle credenziali per accedere a questo portale, che lascia ovviamente aperte le porte a nuove iscrizioni.
Ora anche gli allevatori sono tenuti ad ottenere analoghe credenziali di accesso per l'utilizzo del registro elettronico.
Nel caso di un precedente accesso alla banca dati dell'anagrafe zootecnica, dovranno abilitare il loro account all'applicativo del farmaco.


Il "protocollo terapeutico"

Il primo passo spetta al veterinario, con l'inserimento di un "protocollo terapeutico" nel quale viene identificata l'azienda, il farmaco da usare, la posologia, la durata del trattamento, la diagnosi, la specie animale al quale è destinato, nonché la categoria Classyfarm.
La procedura completerà in modo automatico i tempi di sospensione.

E' contemplato il caso di trattamenti occasionali, per i quali non occorre creare un "protocollo terapeutico", ma sono sufficienti le sole indicazioni terapeutiche insieme al nome del farmaco, la sua posologia, la durata del trattamento e gli animali ai quali è destinato.
La procedura opera una distinzione fra animali soggetti a identificazione singola oppure trattati in box o come gruppo, anche questi ultimi con una loro precisa identificazione.


Il compito dell'allevatore

Nel caso che il trattamento previsto dal protocollo terapeutico venga effettuato dall'allevatore, sarà necessaria la preventiva validazione da parte del veterinario, che potrà essere fatta sia attraverso il portale Vetinfo, sia con apposite applicazioni da scaricare sul proprio dispositivo mobile (smartphone, tablet o pc).
A quel punto si avrà indicazione dei farmaci con i quali eseguire il trattamento e il sistema provvederà ad aggiornare i dati relativi sull'intervento e al consumo di farmaco, aggiornando anche le rimanenze nell'armadietto farmaceutico.
Il risultato finale di tutto questo lavoro sarà la puntuale conoscenza sull'impiego di ogni medicinale, verificabile in molti modi, anche solo inserendo la matricola sanitaria dell'animale che interessa monitorare.

 

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Come si presentano le schermate per le applicazioni destinate al sistema Android (a sinistra) e iOS (a destra)


Non sarà facile

Non ci sarà da stupirsi se nei primi giorni di applicazione delle nuove procedure saranno segnalati problemi e ritardi.
La prassi da seguire, in particolare quelle la cui responsabilità è in mano ai veterinari, mostra una certa complessità che solo l'uso routinario e l'esperienza potrà risolvere.
Pur se più semplice, anche il compito chiesto agli allevatori mostra qualche elemento di criticità e certo richiede una adeguata dimestichezza con le procedure informatiche e con l'impiego di applicazioni per strumenti da usare in mobilità.


Confezioni, si cambia

Il 28 gennaio coincide con un altro importante appuntamento: l'applicazione del nuovo regolamento europeo che prevede modifiche all'imballaggio e all'etichettatura dei farmaci veterinari.
Le aziende farmaceutiche non sono pronte al passaggio, che ora non può godere del periodo di transizione promesso in un primo momento.
Al rischio di intoppi nella compilazione del registro dei trattamenti si aggiunge così il pericolo che si interrompa la catena di approvvigionamento per la mancata conformità delle etichette e delle confezioni.
Aisa, l'associazione che riunisce le industrie del farmaco veterinario, si è rivolta alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen affinché trovi una soluzione.
Il timore è quello di non trovare farmaci per curare gli animali ammalati. Sarebbe una falsa partenza anche per il "registro dei trattamenti".