Carne bovina in Italia….

Il 2021 si è chiuso bene per il mercato delle carni bovine, che per molti mesi ha macinato nuovi traguardi, come già AgroNotizie ha approfondito.
Non altrettanto si può dire per i margini degli allevatori, sempre più erosi dagli aumenti dei costi collegati al vertiginoso aumento della bolletta energetica e dei prezzi delle materie prime per l'alimentazione animale.
Dopo la corsa di fine anno ora il mercato sembra prendere una pausa di riflessione, senza tuttavia lamentare una caduta dei prezzi, che restano costanti, come rilevato da Ismea.

Prezzi stabili, ma nettamente superiori a quelli dello stesso periodo dello scorso anno.
Se l'emergenza sanitaria rallenterà con l'inizio della bella stagione, come alcuni studiosi ipotizzano, si potrebbe innescare una nuova ripresa dei consumi, alla quale potrebbero agganciarsi i prezzi. Ma è prematuro fare previsioni in tal senso.

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Prezzi medi all'origine di alcune categorie di bovini
(Fonte: Ismea)

… e in Europa

Situazione analoga si registra sui mercati europei, dove i prezzi del bestiame vivo registrano aumenti anche nella prima settimana di gennaio, con l'unica eccezione dei vitelloni delle razze da latte.

Qualche segnale di cedimento arriva tuttavia dai prezzi del macellato, che scendono in alcuni casi per valori prossimi al due percento.
Il confronto con l'anno precedente resta comunque ampiamente positivo, come si nota dalle rilevazioni della Commissione europea riportate di seguito.

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Suini, va meglio in Europa…

Il mercato europeo delle carni suine mostra spunti al rialzo, per quanto di modesta entità. Unica eccezione per i suinetti, con prezzi aumentati di oltre il 10%.
Più un "rimbalzo tecnico", piuttosto che un netto cambiamento di passo, se si tiene conto del differenziale con l'anno presente che resta negativo.
Peraltro i suinicoltori sanno che un aumento della produzione finirebbe con il deprimere un mercato internazionale che ancora deve assorbire il cambio di rotta dell'import cinese. Superata l'emergenza della peste suina africana, Pechino tende ora a ridurre i flussi di import per puntare sulla produzione interna.
Nel caso dell'export europeo, le destinazioni verso Pechino si sono ridotte nel 2021 di oltre il 20%.

 

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…ma precipita in Italia

Netto il recupero dei prezzi di mercato dei suini nel finire del 2021, con aumenti a due cifre per tutti i comparti, dai suini da allevamento a quelli per il macello, che hanno sfiorato incrementi prossimi al 40% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Anche per i suini valgono tuttavia le considerazioni già espresse per altri comparti a proposito dell'aumento dei costi di produzione, che hanno eroso la redditività degli allevamenti.

Però il 2022 si è aperto interrompendo la fase favorevole di mercato, che registra flessioni anche oltre il 3% per i suini da macello.
Una tendenza che potrebbe trovare impulso dalla recente scoperta di alcuni focolai di peste suina africana fra il Piemonte e la Liguria e per le conseguenze possibili sul nostro export.

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Prezzo medio settimanale dei suini da macello di peso 115/139 kg
(Fonte: Ismea)

Avicoli in crescita

Continua la corsa del settore avicolo, che anche in questo inizio d'anno registra sui mercati europei aumenti di prezzo. Per i broiler si arriva a 213,82 euro al quintale, segnando un più 1,5% rispetto a dicembre, percentuale che sale al 17,1 nel confronto con i prezzi del gennaio 2021.
La "tenuta" del mercato avicolo è dovuta a una molteplicità di fattori, non ultima la capacità del settore, fortemente integrato, di programmare la produzione in funzione della domanda.
Non a caso il numero di broiler "accasati" nel corso del 2021 risulta inferiore a quello dell'anno precedente. 

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Bene l'avicoltura italiana

Chiusura d'anno più che positiva anche per l'avicoltura italiana, con prezzi che in dicembre hanno segnato aumenti anche importanti. Fra tutti spicca il dato delle galline, con prezzi in aumento di oltre il 20% e poi i tacchini, con aumenti di oltre il 15%.
Anche il confronto con i prezzi dell'anno precedente evidenzia differenziali importanti, come si evince dalle rilevazioni del Crefis, il Centro per le ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza.
Un buon andamento di mercato che trova conferma nelle prime settimane di gennaio, con i prezzi delle galline di taglia pesante in aumento (0,52 euro/kg secondo le rilevazioni Ismea) e così pure per i tacchini (1,96 euro al chilo per la taglia media).

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Prezzi medi mensili degli avicoli a peso vivo
(Fonte: Crefis)


Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri della carne" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.