In Campania sarà in vigore dal prossimo primo gennaio 2022 il nuovo Programma di Eradicazione delle Zoonosi in Campania, frutto del confronto tra Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali del Mezzogiorno, competente per territorio, e dell'Abruzzo e Molise quale centro di competenza nazionale sulla brucellosi, ed il Gruppo Regionale di Lavoro Interdisciplinare della Regione Campania. A darne notizia dal proprio profilo Facebook è l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, a seguito del tavolo di lavoro in tema tenutosi a Roma il 22 dicembre scorso.

E a breve dovrebbero essere varate le misure di accompagnamento - valore di 100 milioni di euro - inserite nel Programma di Sviluppo Rurale, con l'obiettivo di implementare le azioni di biosicurezza necessarie ad uscire dall'emergenza.

A proposito del Programma di Eradicazione delle Zoonosi in Campania - attualmente al vaglio della Commissione Ue - si tratta di una "proposta discussa, emendata e revisionata alla luce delle considerazioni dei componenti del tavolo, al fine di rendere il Piano uno strumento realmente praticabile a partire da gennaio 2022sottolinea l'assessore Caputo.

L'obiettivo sostanziale è l'eradicazione della brucellosi e della tubercolosi bovina e bufalina sull'intero territorio della provincia di Caserta. "Il piano sarà in vigore cinque anni; si applicherà a partire dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2026 - sottolinea Caputo -. Si prevede una riduzione del 50% della prevalenza annua".

Il Piano prevede una serie di obiettivi intermedi, da misurare con il parametro della prevalenza in Campania in entrambe le specie e per ogni singola zoonosi. La prevalenza è il rapporto tra casi positivi ai test per le singole zoonosi e l'insieme della popolazione bovina e bufalina nell'anno considerato.

PREVALENZA Anno di riferimento Valore prevalenza in % della popolazione bovina e bufalina
Prevalenza di partenza della Tubercolosi bovina e bufalina 2020 5,30
Prevalenza attesa  2022 2,65
Prevalenza attesa 2023 1,32
Prevalenza attesa 2024 0,66
Prevalenza attesa 2025 0,33
Prevalenza attesa 2026 0,16

Riduzione programmata della prevalenza della tubercolosi bovina e bufalina

 

PREVALENZA Anno di riferimento Valore prevalenza in % della popolazione bovina e bufalina

Prevalenza di partenza della Brucellosi bovina e bufalina

2020 6,50
Prevalenza attesa 2022 3,25
Prevalenza attesa 2023 1,62
Prevalenza attesa 2024 0,81
Prevalenza attesa 2025 0,40
Prevalenza attesa 2026 0,20

Riduzione programmata della prevalenza della brucellosi bovina e bufalina


"È stato fatto un gran lavoro, il Programma è stato scritto a quattro mani con il Ministero della Salute, un programma che verrà attuato sull'intero territorio regionale, con una parte speciale da applicarsi al territorio della provincia di Caserta ovvero a tutte le zone della Regione che registrano una percentuale di prevalenza ed incidenza uguale o superiore al 5%"
sottolinea l'assessore Caputo.

"L'approccio strategico diversificato nei vari territori si fonda sull'analisi del rischio, in ottemperanza a quanto definito dal Regolamento Ue 2016/429 "Normativa in materia di sanità animale", e dai relativi Atti Delegati - ricorda Caputo. In effetti tale facoltà degli Stati membri è desumibile dall'articolo 31, 1° comma, del Regolamento citato dall'assessore.

"La scelta delle metodiche diagnostiche è stata fatta in relazione al contesto epidemiologico territoriale delle varie malattie prese in esame ed in riferimento a quanto riportato nel manuale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale e da pareri dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare in ottemperanza al Regolamento 2017/625 'Controlli ufficiali e altre attività ufficiali effettuati per garantire l'applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi',ex articolo 34, punti 1 e 2" dice ancora Caputo.

In questo caso il riferimento è all'articolo del Regolamento 2017/625 che prevede le corrette modalità per i prelievi e le analisi ufficiali. Ma Caputo non cita il successivo articolo 35, quello inerente le controperizie a cura e spese degli operatori zootecnici, più volte invocate in passato dalle associazioni di categoria, per via dei numerosi casi di falsi positivi. È comunque bene ricordare che le controperizie, ove fossero concesse, non sospenderebbero l'obbligo per le autorità sanitarie ad "intervenire rapidamente per eliminare o limitare i rischi sanitari per l'uomo, per gli animali..." così come previsto dallo stesso articolo 35 ultimo comma.

"Il territorio della regione Campania è costituito da zone con diverso stato sanitario per brucellosi e tubercolosi - ricorda Caputo, che sottolinea come - per "Zona" (articolo 4comma 35, lettera a del Regolamento Ue 2016/429) si intende l'area dell'intero territorio di una delle province campane, come si desume dall'articolo 13 punto 1 comma B del Regolamento UE 2020/689 sulle norme relative alla sorveglianza, ai programmi di eradicazione, ovvero una zona che ospita una sottopopolazione animale caratterizzata da un proprio stato sanitario rispetto a una o più malattie specifiche oggetto di adeguate misure di sorveglianza, controllo, eradicazione e biosicurezza".

Secondo quando riferisce l'assessore Caputo "Entro sei mesi (giugno 2022) le aziende sanitarie locali avranno per le aree cluster la possibilità di rendere attuativo il Piano". A corollario di tanto Caputo riferisce di altre specifiche norme: "Abbiamo, poi, anche uno specifico allegato in cui sono descritti i parametri aziendali strutturali, stoccaggio degli effluenti, dotazioni aziendali impiantistiche, misure di biosicurezza, gestione degli affluenti e, anche, controllo della fauna selvatica".

Il titolare dell'Agricoltura in Campania infine ricorda che l'Assessorato sta lavorando "anche alle misure da attivare in ambito ambientale, con il supporto del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno e, come già anticipato, siamo pronti anche per le misure del Programma di Sviluppo Rurale a sostegno della filiera, con un pacchetto ad hoc di 100 milioni di euro".