Il comparto ovino sardo vede avvicinarsi sempre di più il mese di dicembre, quando l'offerta di latte aumenta, anche in ragione della macellazione degli agnelli, e può accrescersi la produzione del formaggio della campagna lattiero caseario 2021-2022, iniziata in sordina sin dallo scorso mese di ottobre. Pertanto, le quotazioni del formaggio stagionato sono spinte all'insù - i prezzi del Pecorino Romano sono nuovamente aumentati dell'1% questa settimana a Milano - dall'immissione in commercio dell'ultima produzione copiosa, avvenuta sul finire della scorsa primavera. Intanto inizia ad aumentare la disponibilità di latte, che vede prezzi ancora fermi, anche se si scontano le penalizzazioni legate all'epidemia di blue tongue, della quale si è parlato ieri, 23 novembre 2021, a Sassari in un convegno organizzato da Coldiretti Sardegna.

 

Pecorino Romano +1% ieri, 24 novembre 2021, a Milano

La Borsa Merci di Milano ha registrato ieri - 23 novembre 2021 - un ulteriore aumento del Pecorino Romano con cinque mesi e oltre di stagionatura, pervenuto a 9,60 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,90 euro sui massimi, alle condizioni di franco luogo di stagionatura e Iva esclusa, cresciuto così di 0,10 euro sulla scorsa seduta (+1%) del 15 novembre. Continua così l'ascesa del prezzo all'ingrosso del Pecorino Romano, lungo una traiettoria che continua a non avere soste.

Il prezzo del tipico formaggio sardo sulla piazza di Milano, nel breve volgere di due mesi è aumentato in media del 6,27%, passando da una quotazione di 9,05 - 9,30 euro a quella odierna.
Non solo, secondo il Clal, con le quotazioni di ieri, 24 novembre 2021, il Pecorino Romano ha raggiunto un prezzo medio mensile su novembre 2021 di 9,64 euro al chilo, maggiore del 2,84% del prezzo medio del precedente mese di ottobre e superiore del 27,28% rispetto al prezzo medio di novembre 2020.

Resta invece stabile a 0,90 euro al litro il prezzo medio del latte ovino in Sardegna rilevato da Ismea il 19 novembre scorso, alle condizioni di franco azienda e Iva inclusa. Le quotazioni sono comprese tra un minimo di 0,85 euro al litro e un massimo di 0,95 euro.

Si tratta di prezzi vicini all'euro al litro e di acconto sulla campagna in corso, ma con il Pecorino Romano ormai a un passo dai 10 euro al chilogrammo e i costi delle aziende allevatoriali in crescita, è sicuramente un valore che ancora non soddisfa gli allevatori, come già manifestato da Copagri ai primi di novembre. Peraltro sulla testa degli allevatori continua ad aleggiare l'incognita della blue tongue.

 

Lingua blu, vaccinare i bovini e gli agnelli

"E se si cambiasse strategia e si vaccinassero i bovini?". È una delle proposte, la più apprezzata dagli allevatori, che è emersa ieri mattina a Sassari durante l'assemblea promossa da Coldiretti Sardegna per limitare i danni diretti e indiretti della blue tongue che in vent'anni si è mangiata 166 milioni di euro e condannato a morte 800mila ovini.

Invertire l'azione e vaccinare i bovini, veri serbatoi del virus e vittime indirette con i continui blocchi della movimentazione che si stanno sommando alle perdite per gli allevatori. Dopo l'esplosione della nuova ondata il blocco della movimentazione, già in atto dal sud Sardegna fino al Nuorese è stato allargato fino al Nord Sardegna.

"Per garantire la movimentazione soprattutto dei bovini che vanno oltre i confini sardi nel resto della Penisola - ha spiegato Antonio Montisci, responsabile del Servizio Prevenzione dell'Assessorato Regionale alla Sanità - abbiamo attuato un sistema adottato con successo in Francia da due anni (Pcr e trattamento con repellenti nei sette giorni precedenti la partenza dell'animale), che garantisce le regioni ospitanti. Ma in Italia ci si ferma davanti alla possibilità delle regioni appunto ospitanti di poter decidere se accettarli o meno. Per questo domani (oggi Ndr) abbiamo un incontro decisivo con Ministero, le altre regioni e Teramo dove spiegheremo questo".

Un appuntamento fondamentale per gli allevatori sardi che stanno soffrendo con i vitelli che rimangono in stalla anche se spesso ci sono anche dei contratti in essere.

Ma nell'incontro di ieri mattina, 24 novembre 2021, si è parlato oltre che del contingente anche del futuro, come poter convivere e limitare al minimo gli effetti di un virus che come ha detto il direttore del Dipartimento Prevenzione Franco Sgarangella insieme al veterinario Giuseppe Bitti endemico, ma ha dei picchi epidemici che vanno contenuti".

Secondo Antonio Montisci "dobbiamo trovare un sistema di profilassi che garantisca il contenimento della diffusione virale nell'ovino evitando in questo modo anche il blocco della movimentazione dei bovini".

Le proposte sono diverse. "Tra quelle percorribili - secondo Montisci - c'è l'utilizzo di un vaccino vivo attenuato negli agnelli sotto i tre mesi. In questo modo si immunizza l'animale e in pochi anni abbiamo anche la cosiddetta immunità di gregge". Per sperimentarlo in modo scientifico, il responsabile del servizio veterinario, propone, di testarlo in cinquanta aziende di tutta la Sardegna. Altra strada percorribile è quello di vaccinare oltre le rimonte anche tutti gli 8.500 allevamenti ad alto rischio, da dove, secondo Montisci, "parte e si diffonde sempre il virus della blue tongue".

Ma è dalla discussione con gli allevatori in sala che nasce la proposta che condividono tutti: quella di vaccinare tutti i bovini e facoltativamente gli ovini. Proposta lanciata da Franco Sgarangella, sostenuta da Montisci, apprezzata dagli allevatori ("pronti a vaccinare i nostri animali")."Perseguiremo queste proposte affinché si mettano in atto" ha concluso il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.