Ieri mattina, 10 novembre 2021, la firma del protocollo d'intesa dell'intera filiera al tavolo convocato dal ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, sulla crisi del latte, e già nel pomeriggio Coldiretti Campania si è attivata chiedendo un incontro urgente alla Parmalat, che ha in provincia di Caserta uno degli stabilimenti più importanti a Piana di Monte Verna.

"La Coldiretti Campania - si legge in una nota dell'organizzazione - ha intenzione di chiedere l'applicazione dell'accordo salva stalle con effetto retroattivo dal 1° ottobre 2021". Molte sono le aziende bovine da latte che gravitano intorno all'impianto d'imbottigliamento Parmalat del Casertano.

Tra queste, proprio a Piana di Monte Verna, ha sede la Cirio Agricola, una delle più grandi imprese produttrici di latte bovino d'Italia, parte della galassia imprenditoriale della famiglia Benetton, e che conferisce latte proprio allo stabilimento d'imbottigliamento di Parmalat.

"La Grande Distribuzione Organizzata
- ricorda la Coldiretti - si è impegnata affinché si valorizzino e si incrementino gli acquisti di latte Uht, latte fresco, yogurt e formaggi freschi e semi stagionati, tutti da latte 100% italiano, riconoscendo un Premio Emergenza Stalle che viene corrisposto alle imprese della trasformazione per poi essere riversato integralmente agli allevatori, sino a 3 centesimi di euro al litro di latte, con una soglia massima d'intervento pari a 0,41 euro/litro alla stalla, Iva esclusa. Nella contrattualistica che regola i rapporti commerciali in essere sarà inserita la dicitura Premio Emergenza Stalle".

L'intesa ha l'obiettivo di salvare le stalle da latte italiane rimaste che nel corso dell'anno 2021 hanno dovuto subire un rilevante aumento dei costi di produzione con un rincaro delle materie prime e dei foraggi: aumenti che hanno particolarmente colpito le piccole e medie aziende allevatoriali campane, localizzate nelle aree interne della regione.

La stabilità della rete zootecnica italiana ha un'importanza che non riguarda solo l'economia nazionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude - conclude Coldiretti - si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.