Riprende in Sardegna la movimentazione dentro e fuori regione dei capi bovini e limitatamente all'interno dell'Isola anche quella dei capi ovini. Il Ministero della Salute ha infatti accolto le richieste della Regione Sardegna e rimosso le restrizioni in vigore dall'8 settembre per motivi sanitari legati al virus della blue tongue. Lo ha comunicato alla stampa ieri pomeriggio, 28 ottobre 2021, una nota ufficiale dell'Assessorato Regionale alla Sanità della Regione Sardegna.

Intanto l'infezione continua a diffondersi: negli ultimi 16 giorni i focolai attivi sono cresciuti di oltre il 37%, secondo il raffronto tra i dati dell'Osservatorio Epidemiologico Veterinario della Sardegna operato da AgroNotizie.
Quanto alla ripresa della movimentazione degli animali, secondo la nota di Regione Sardegna "I capi da trasferire dovranno rispettare una procedura semplice che prevede il trattamento del capo con i repellenti contro i Culicoidi (gli insetti responsabili della diffusione del virus) e test PCR preventivo a distanza di sette giorni per verificare l'eventuale infezione dell'animale".
Libera movimentazione anche dei capi ovini all'interno del territorio regionale: "previo trattamento degli animali con repellente e visita veterinaria entro le 24 ore dalla movimentazione, per escludere la presenza di eventuali sintomi" si sottolinea nella nota di Regione Sardegna.

"Una soluzione ottimale - ha dichiarato l'assessore Regionale dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale Mario Nieddu - che mantiene saldi gli aspetti legati alla sicurezza e alla prevenzione, evitando trafile più lunghe e pesanti per gli allevatori che così potranno riprendere le movimentazioni in particolare dei capi bovini fuori regione. Con esito negativo del test PCR anche le aziende dove il focolaio è attivo potranno movimentare i capi sani per esigenze legate al pascolo e al benessere animale".

Al momento - secondo i dati dell'Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna - il morbo coinvolge quasi un milione di capi (precisamente 990.901 al 27 ottobre 2021, ultimo dato pubblicato fino a stamane), divisi tra 2.747 allevamenti dichiarati focolai attivi. Le perdite dirette (pecore morte), ammontano a 19.623, da sommarsi a quattro abbattimenti, agli aborti e altre perdite indirette legate al morbo, come non si stancano di ricordare le organizzazioni agricole. Non solo, sempre il 27 ottobre si contano 95.405 capi positivi al virus, dei quali ben 93.514 presentano sintomi clinici.

Nei sedici giorni decorsi tra l'11 ed il 27 ottobre l'incremento dei focolai attivi è stato di 747 unità (+37,35%), mentre i casi di pecore positive al virus di blue tongue sono saliti di 28.606 unità (+42,82%). Per un raffronto più completo coi dati dell'11 ottobre è possibile consultare l'articolo di AgroNotizie del 12 ottobre 2021.