Raggiunta l'intesa tecnica per la regolamentazione dei rapporti commerciali nella filiera lattiero casearia della Puglia: i prezzi applicati nei contratti tra allevatori e loro controparti non dovranno essere inferiori ad un prezzo di riferimento per il latte bovino alla stalla di euro 0,44 al litro, inteso come prezzo che copre almeno i costi degli allevatori.

È questo solo il risultato più evidente raccolto dal tavolo tecnico che si è riunito il 14 settembre 2021, nel Palazzo regionale Agricoltura a Bari, con l'assessore al ramo, Donato Pentassuglia, e il direttore di Dipartimento Gianluca Nardone. Inoltre, è stato stabilito di stilare un contratto tipo per i rapporti tra allevatori e trasformatori, su base annuale, in modo da rendere più trasparente la filiera anche grazie ad automatismi che consentano il recupero dei costi sul prezzo. Infine, le imprese che aderiranno all'accordo potranno beneficiare in via preferenziale di finanziamenti regionali per la filiera bovina. L'intesa tecnica dovrà ora essere ratificata a livello politico dai vertici delle organizzazioni agricole e dei trasformatori per diventare un protocollo d'intesa, che ha già l'avallo di Regione Puglia.
 

La Puglia anticipa il recepimento della direttiva Ue 2019/633

Si tratta, a ben vedere, di una interpretazione estensiva forte dei principi già presenti nell'articolo 62 della legge 24 marzo 2012, numero 27 che contiene la "Disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari". Ma soprattutto il protocollo d'intesa sarà una vera e propria anticipazione di quanto avverrà con la definitiva approvazione del decreto legislativo di recepimento della direttiva (Ue) 2019/633 del 17 aprile 2019 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.
 
Sul decreto legislativo di recepimento poi c'è un impegno del governo a migliorare il testo in senso più garantista verso gli agricoltori e gli allevatori, come ampiamente riportato nell'articolo di AgroNotizie del 3 agosto 2021.

Tra l'altro, l'Italia deve affrettarsi a recepire la Direttiva (Ue) 2019/633, poiché è già in ritardo: infatti la Commissione Ue ha già avviato una procedura d'infrazione alla fine dello scorso luglio.
 

Le dichiarazioni dell'assessore Pentassuglia

"Sono soddisfatto, e per questo ringrazio i preziosi contributi e l'impegno delle associazioni di categoria e di tutta quanta la filiera regionale - ha dichiarato l'assessore Pentassuglia -, per un risultato che reputo di assoluta garanzia del lavoro e della qualità dei nostri prodotti".

"Ho da subito assunto l'impegno, come dimostrato in questi mesi, a trovare soluzioni alla grave situazione di crisi che interessa i produttori pugliesi e alla questione dei costi delle materie prime non allineati ai prezzi di vendita del latte alla stalla" ha detto ancora l'assessore all'Agricoltura di Regione Puglia.

"Al Tavolo latte ho voluto trasferire il sacrosanto principio che il prezzo di vendita del latte non deve essere inferiore al suo costo di produzione. Personalmente, anche in considerazione dei dati pubblicati da Ismea, ritengo etico e corretto che il mercato individui un prezzo di riferimento per la vendita di latte crudo non inferiore a euro 0,44 al litro a cui aggiungere eventuali premi legati alla qualità" ha sottolineato Pentassuglia.

"Alla luce di ciò - ha infine concluso l'assessore - anche sulla scorta dei contributi che ci sono pervenuti dalle associazioni, oggi siamo in grado di recepire un simile principio in un protocollo d'intesa legittimamente sottoscritto da tutte le rappresentanze professionali. Per questo raccolgo con soddisfazione la positiva partecipazione e l'adesione di tutte le parti coinvolte, soprattutto rispetto all'approccio da seguire e alle modalità tecniche di redazione del protocollo d'intesa".
 

Le dichiarazioni del direttore generale Nardone

"La proposta d'intesa tra le parti - ha commentato il direttore Nardone - è stata oggi condivisa nei suoi aspetti tecnici ed è stata inviata al Tavolo latte per una immediata e definitiva ratifica e sottoscrizione. Secondo le indicazioni dell'assessore Pentassuglia, la proposta contiene in premessa la forte adesione al principio etico di corrispondere agli allevatori un prezzo non inferiore al costo di produzione. Inoltre, al fine di favorire la trasparenza dei rapporti commerciali ed evitare future crisi del mercato, nel protocollo d'intesa sarà previsto l'impegno delle parti a definire un contratto standard su base annuale in cui il prezzo di vendita, liberamente convenuto, possa variare automaticamente in riferimento all'andamento dei mercati oltre a premiare adeguatamente le produzioni di qualità".

"Fornire al sistema produttivo un contratto tipo serve a rendere più chiaro e sereno il rapporto tra le parti, anche in presenza di forti oscillazioni del mercato, e a favorire una corretta programmazione delle attività di tutte le imprese della filiera" ha sottolineato ancora Nardone.

"La Regione Puglia, per conto suo, intende favorire l'adesione del comparto a tali condizioni di modernità ed efficienza prevedendo, per quanti si adegueranno, condizioni premiali o prioritarie ai fini dell'accesso agli incentivi di promozione e valorizzazione delle produzioni lattiero casearie regionali, ovvero nel caso di accesso ad investimenti agevolati".
 

Confagricoltura, inaccettabili prezzi più bassi costi produzione

Confagricoltura Puglia, che ha partecipato alla riunione attraverso i suoi vertici il presidente regionale Luca Lazzàro e il presidente di sezione Sebastiano Delfine, proprio per prendere una decisione concreta nella stessa seduta di ieri mattina sottolinea che "qualsiasi intesa non può prescindere dal costo di produzione del latte".

"Un prezzo più basso è inaccettabile perché non colpisce solo il singolo produttore, ma distrugge un intero comparto economico regionale che dà lavoro a migliaia di persone" è scritto in una nota del pomeriggio del 14 settembre di Confagricoltura Puglia.

"Confagricoltura Puglia - evidenziano Lazzàro e Delfine - è aperta al confronto e lo sarà sempre anche con chi ha posizioni lontane, ma non può accettare che venga sgretolato un comparto così importante per la Puglia e per il Paese, ciò con l'obiettivo di ridare dignità al lavoro dell'allevatore".