I bovini nella Ue

La produzione in calo, le esportazioni in crescita, i flussi di export che migliorano.
Una situazione ideale per qualunque mercato, in questo caso per le carni bovine europee, che grazie a questa congiuntura favorevole continuano a spuntare aumenti di prezzo.
Se ne ha conferma dalle rilevazioni di mercato della Commissione europea, che per l'ultima settimana di maggio hanno registrato una sensibile spinta delle quotazioni in tutte le tipologie, compresi i vitelli delle razze da latte, che ora quotano quasi il 50% in più rispetto a un anno fa.
Buone anche le performance dei vitelli delle razze da carne. Qualche cedimento solo per gli animali più giovani, i cui prezzi restano in ogni caso superiori a quelli dei 12 mesi precedenti.
 


Riparte la produzione?

Già si è detto che la caduta della produzione ha dato un buon impulso ai mercati ed è interessante notare che nei primi due mesi dell'anno la produzione di carne bovina nella Ue ha subìto una flessione del 9,7%.
Va però precisato che in gennaio il calo produttivo segnava un ben più importante meno 15,4% e l'attuale recupero potrebbe celare un'inversione di tendenza in grado di modificare gli orientamenti del mercato.
Si tratta di vedere quanto l'innalzamento dei prezzi influirà sulla propensione degli allevamenti a spingere sui ristalli.
Un eccesso di offerta potrebbe infatti interrompere precocemente l'attuale fase favorevole.
 
 

I bovini in Italia

Spostando lo sguardo sull'Italia, il timore di una eccessiva spinta alla produzione sembra sfumare se si tiene conto della scarsa domanda di vitelli, i cui prezzi sono solo in leggero recupero e comunque allineati a quelli dello scorso anno, o ancora più bassi.
Le quotazioni rilevate da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agroalimentare) per i vitelli da ristallo si fermano in maggio a 2,89 euro per kg /peso vivo, con un aumento inferiore all'1% rispetto al mese precedente e ancora inferiori (-3,9%) rispetto a un anno fa.
Sostanzialmente stabili i prezzi di manze e scottone, comunque più elevati nei confronti dei 12 mesi precedenti.
 

Prezzi medi mensili all'origine dei bovini
(Fonte: ©Ismea)

I suini nella Ue…

Continuano a migliorare i prezzi dei suini e la media europea si alza sia rispetto al mese precedente sia nei confronti dello scorso anno.
Ma questi aumenti percentuali nascondono una realtà ancora complicata per il settore suinicolo.
Un anno fa i prezzi erano decisamente bassi (in media 164 euro per quintale), frutto di una profonda crisi del settore suinicolo.
La ripresa delle quotazioni (ora in media a 172,5 euro al quintale) non modifica di molto il quadro di sofferenza del comparto, i cui margini sono erosi dall'aumento contemporaneo dei costi delle materie prime.
 
 

… e in Italia

Non è dissimile la situazione in Italia, con i prezzi dei suini da macello in recupero dell'1,2% su base mensile e del 31,3% su base tendenziale, cioè in confronto allo scorso anno.
Ma anche per gli allevamenti italiani valgono le stesse considerazioni già espresse a livello europeo a proposito dei bassi prezzi dello scorso anno.
I "conti” restano in rosso non solo per questo motivo, ma anche a causa degli aumentati costi per l'alimentazione degli animali.
 

Prezzi medi mensili dei suini
(Fonte: ©Ismea)


Avicoli, rallenta la crescita nella Ue…

Battuta d'arresto nella Ue per il prezzo medio dei broiler nella prima settimana di giugno.
Dopo un periodo di continua crescita delle quotazioni, ora il mercato è sceso, ma solo dello 0,2%, mantenendo comunque il segno più nel confronto con il mese precedente (+1,2%) e soprattutto conservando l'ampio distacco dai prezzi dello scorso anno (+15,9%).
Una efficace rappresentazione del buon andamento del settore lo offre il grafico che segue, dove spicca la linea dei prezzi del 2021, nettamente al disopra della media degli ultimi cinque anni.
 


…ma prosegue in Italia

Prosegue invece senza soste il momento favorevole per i prezzi degli avicoli sul mercato italiano.
La rilevazione del Crefis, il Centro per le ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza, registra in maggio una crescita dell'8% e oltre rispetto al mese precedente.
Forte il divario con i prezzi dello scorso anno, che ora superano su alcune piazze il 30%.
Nel caso delle galline la forbice annuale si allarga sino a sfiorare il 90%, ma occorre ricordare che questa tipologia era stata molto penalizzata nei 12 mesi precedenti.
 Su tutti pesa, come per gli altri settori della zootecnia, l'aumento dei costi delle materie prime per l'alimentazione.
 

Prezzi medi mensili degli avicoli a peso vivo
(Fonte: ©Crefis)


Il "tonfo" dei conigli

A differenza di quanto accade per gli avicoli, il mercato dei conigli registra una brusca frenata, con i prezzi che a maggio sono calati di quasi il 10%, fermandosi fra 1,65 euro al chilo di peso vivo dei conigli leggeri e 1,71 per la tipologia pesante.
Una caduta dei prezzi che avviene nonostante il calo registrato dalle macellazioni (-16,2%).
Il differenziale con i prezzi dello scorso anno resta tuttavia positivo (in media + 37,75%).
Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri della carne" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.