Il prezzo del latte spot rialza la testa e segna un più 5,6% nella seduta del 25 gennaio, raggiungendo quota 35,25 euro al quintale.
Recupero delle quotazioni anche dello spot di provenienza francese (34,12 euro al quintale, più 5%) e di quello tedesco (35,62 euro al quintale, più 4,8%).
Ma come si nota dal grafico elaborato da Assolatte, nonostante questo recupero i prezzi si mantengono inferiori a quelli dello scorso anno, dai quali li separa un distacco prossimo al 12%.

Un’inversione di tendenza che segue, seppure in modo più accentuato, un trend di mercato consolidato in questo periodo dell’anno.
E’ dunque presto per dire che il mercato sia di fronte a una svolta, sebbene si tratti di un cambiamento di passo che gli allevatori possono salutare con giustificata soddisfazione.
Vedremo se nei mesi successivi, quando il trend annuale tende al ribasso, questa ripresa potrà consolidarsi o meno.
 

Andamento del prezzo del latte spot italiano
(Fonte: © Assolatte)
 

Il prezzo nella Ue

Benché riferiti al novembre dello scorso anno, anche le quotazioni medie del latte nella Ue, riportate dalle analisi della Commissione europea, mostrano una tendenza all’aumento che coinvolge tutti i segmenti, dal latte al burro, al latte in polvere intero e scremato.

Per il latte il prezzo ha raggiunto quota 35,4 euro al quintale, con un aumento dell’1% rispetto al mese precedente.
Insignificante la differenza con lo stesso periodo del 2019, quando il prezzo medio si fermava a 35,3 euro al quintale, anche in quel caso con un aumento dell’1% su base mensile.
 
 

I mercati mondiali

Un’occhiata all’andamento dei prezzi dei principali prodotti caseari sui mercati mondiali, riferito in questo caso alla prima settimana di gennaio 2021, mostra un disallineamento fra i principali player del settore.
La sostanziale stabilità del mercato europeo non trova corrispondenza nella crescita delle quotazioni sui mercati di Australia, Nuova Zelanda e Usa, con l’eccezione del burro, in forte calo sul mercato statunitense.
Segnali che sembrano voler indicare come i mercati stiano reagendo diversamente anche in relazione all’andamento dell’emergenza sanitaria e del suo condizionamento sui consumi.
 


Più latte nella Ue…

L’andamento della produzione di latte nella Ue (riferito al periodo gennaio-novembre 2020) continua a mostrare una tendenza all’aumento (+1.7%) che rende il mercato più vulnerabile nei confronti delle spinte al ribasso delle quotazioni.
In questo periodo la curva produttiva è tuttavia nel suo punto più basso, come si nota da grafico che segue, cosa che ha favorito il recupero delle quotazioni nell’ultima parte del 2020.
 
 

…e in Italia

Anche in Italia l’andamento delle consegne continua a mantenersi sostenuto, con un aumento del 3,6% in ottobre rispetto allo stesso periodo del 2019 e con un incremento medio del 4,29% nei primi dieci mesi del 2020.
Difficile ipotizzare un’inversione di tendenza tale da ribaltare l’esito finale dell’annata trascorsa, che con tutta probabilità si chiuderà con livelli produttivi superiori rispetto a quelli della media comunitaria.
Anche questo un elemento che non aiuta a dare sostegno ai prezzi.
 

Consegne di latte in Italia
(Fonte: © Assolatte)
 

Il recupero dei “grana”

Lascia spazio all’ottimismo l’andamento del prezzo del Grana Padano, punto di riferimento per la formazione del prezzo del latte in tutta Italia e non solo nell’area di produzione della Dop.
Le rilevazioni di Ismea parlano di un prezzo medio di 8,3 euro per chilogrammo in dicembre, con un aumento del 3,3% rispetto al mese precedente e un più 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Bene anche il Parmigiano Reggiano che rispetto al dicembre 2019 quota il 3,6% in più (11,17 euro al kg).
Aumenti di prezzo sono poi continuati anche nelle prime settimane di gennaio.
 

Prezzo medio mensile del Grana Padano
(Fonte: © Ismea)


Le incognite

A dispetto del buon andamento delle quotazioni dei due grandi formaggi grana (oggetto di campagne di contenimento della produzione) e del contemporaneo aumento del prezzo del latte spot, è prematuro parlare di una ripresa del settore lattiero.
La pandemia non è risolta e i consumi sono ancora in balia di troppe variabili. Senza dimenticare la pressione negativa esercitata dalla maggiore produzione di latte.
Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri del latte" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.
Le fonti non mancano e AgroNotizie le raccoglie per dare ai lettori gli strumenti per orientarsi.