"Il massimo che si poteva ottenere oggi, con gli strumenti e le risorse a disposizione della nostra Regione. Ma si tratta di un'opportunità davvero importante per le aziende zootecniche locali, in un momento assai delicato e in un contesto di crisi che sappiamo ormai tutti essere di natura globale". A dichiararlo è l'assessore all'Agricoltura della Regione Molise, Nicola Cavaliere, che commenta così la Misura 21 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 Molise "Eccezionale aiuto temporaneo per gli agricoltori e le Pmi operanti nella trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli particolarmente colpiti dalla crisi Covid-19", presentata alla stampa in videoconferenza insieme al presidente della Giunta, Donato Toma.

Il bando interviene a favore del settore zootecnico, in considerazione dei particolari disagi subiti in questi mesi e connessi soprattutto a restrizioni e chiusure obbligatorie nell'ambito del commercio e della ristorazione.
La cifra è contenuta, perché, come ha spiegato l'assessore Cavaliere, il Molise è una "regione tra le più virtuose in termini di utilizzo dei fondi Psr 14/20, è servito un lavoro di squadra attento, meticoloso e scrupoloso per reperire tutti i fondi residui del Programma di sviluppo rurale".

"Tutto il mondo agricolo molisano - ha detto ancora Cavaliere - è ovviamente entrato in grande sofferenza e sono allo studio soluzioni per individuare ulteriori forme di aiuto e allargare la platea dei beneficiari, ma la priorità data alla zootecnia dipende dall'impatto devastante che la pandemia, in termini di costi fissi e mancanza di liquidità, ha avuto sulle aziende di tale specifico settore, che tra l'altro ricoprono un ruolo centrale dal punto di vista sia economico che sociale per la tenuta stessa delle aree interne della Regione Molise".
 

I dettagli del bando

La dotazione finanziaria totale è pari a 4 milioni di euro, dei quali 3 milioni a favore del settore bovino, bufalino latte e carne e un milione per quello ovicaprino. In ogni caso le aziende per poter fare domanda dovranno possedere bestiame per almeno sei Unità bovine adulte. Il bando è dematerializzato e le istanze, entro la scadenza del 7 dicembre 2020, vanno presentate con firma digitale. Le aziende pertanto devono rivolgersi ai Centri di assistenza agricola, che acquisiranno le domande tramite il portale Sian. Il contributo forfettario per ogni azienda è al di sotto del tetto di 7.500 euro stabilito dal Regolamento (Ue) 872/2020 per le aziende agricole.

Eventuali economie sulla dotazione di un settore possono essere utilizzate per coprire maggiori richieste riscontrate nell'altro settore. L'importo del sostegno pubblico erogabile, una tantum, per ogni impresa agricola, è così modulato in base alla tipologia di allevamento e alla dimensione aziendale definita sempre in Unità bovine adulte (Uba).

Settore bovino e bufalino, latte e carne:
  • Aziende piccole (dimensione 6 - 19 Uba): 2.500 euro;
  • Aziende medio piccole (dimensione 20 - 99 Uba): 3mila euro;
  • Aziende medio-grandi (dimensione 100 - 499 Uba): 5mila euro;
  • Aziende grandi (dimensione oltre 499 Uba: 7mila euro.
Settore ovicaprino:
  • Aziende Piccole (dimensione 6 - 17 Uba): 2.000 euro;
  • Aziende Medio Piccole (dimensione 18 - 50 Uba): 3.000 euro;
  • Aziende Medio Grandi (dimensione 51 - 84 Uba): 4.500 euro;
  • Aziende Grandi (dimensione maggiori di 84 Uba): 6.000 euro.
Non è possibile cumulare il sostegno pubblico, pertanto, per esempio, nel caso di aziende miste si applicano esclusivamente gli importi ricadenti nella dimensione del settore prevalente.

Nel caso in cui la dotazione finanziaria non fosse sufficiente a soddisfare tutte le richieste, si provvederà a ridurre proporzionalmente l'aiuto in rapporto all'entità delle risorse disponibili, fatte salve eventuali future modifiche regolamentari che permettano di aumentare la dotazione finanziaria della Misura ed il periodo di approvazione/erogazione dell'aiuto.