"Una risposta concreta alle esigenze di tutti gli operatori del comparto e il riconoscimento del valore non solo economico ma anche sociale e identitario di un settore strategico per la crescita della Sardegna" ha detto l'assessore regionale dell'Agricoltura, Gabriella Murgia, presentando ieri a Cagliari, al Tavolo del latte ovi-caprino, la proposta di legge che prevede l'istituzione dell'Ente sardo per la pastorizia.
All'incontro hanno partecipato i rappresentanti dei pastori, delle organizzazioni agricole, degli industriali e del credito.

Il tavolo presieduto dall'assessora si è tenuto nonostante alcune importanti defezioni: assenti i tre consorzi di tutela delle rispettive Dop - Pecorino romano, Fiore sardo e Pecorino sardo – che hanno motivato l'assenza dichiarandosi, con una lettera congiunta, incompetenti a trattare sulla materia del prezzo del latte.

Coldiretti Sardegna, invece, aveva chiesto un rinvio per altri impegni assunti oltremare precedentemente. Ma l'assessora nella serata del 12 febbraio aveva confermato data e orario dell'incontro.


Le prime dichiarazioni dell'assessora Murgia sul nuovo ente

"In accordo con il presidente Christian Solinas - ha sottolineato Murgia - abbiamo deciso di dedicare una struttura della Regione alla programmazione e allo sviluppo della pastorizia per tutelare e potenziare la competitività delle imprese del comparto con specifiche azioni di sostegno. È uno strumento sollecitato dai produttori di latte che sarà utile anche per assicurare la trasparenza".

L'Ente sardo per la pastorizia, ha detto l'esponente della Giunta Solinas, "sarà dotato di risorse umane e finanziarie già esistenti all'interno del sistema Regione e opererà nell'ambito delle norme comunitarie in materia - secondo quanto stabilisce il regolamento Ue 1308 del 2013 che contiene le norme di organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli - e assumerà competenze che attualmente sono distribuite in diverse strutture, diventando in tal modo unico e specialistico punto di riferimento del nostro comparto ovi-caprino".


Accordo di marzo inutilizzabile per calcolare i conguagli

Per quanto riguarda l'accordo sul prezzo del latte, firmato il 9 marzo dell'anno scorso nella Prefettura di Sassari, – che tra l'altro prevedeva che nel novembre del 2019 venisse calcolato il conguaglio sulla base dei prezzi medi ponderati del Pecorino romano della Borsa merci di Milano per il periodo novembre 2018-ottobre 2019 – "I tecnici dell'osservatorio della filiera ovi-caprina di Laore hanno potuto rilevare i dati del prezzo del pecorino romano fino a novembre 2019, mentre i relativi quantitativi di vendita non risultano disponibili, per il periodo interessato dall'accordo" è scritto in una nota di Regione Sardegna.

"Pertanto al momento – ha spiegato l'assessore – non è possibile calcolare la media ponderata necessaria per effettuare il conteggio del conguaglio".


Confagricoltura Sardegna, pronti a collaborare

Intanto dal fronte sindacale, ieri sera, è giunta una prima positiva reazione.
"Confagricoltura Sardegna attende di conoscere dettagliatamente quali siano i principi, gli elementi, gli strumenti e le finalità precise del disegno di legge annunciato stamani dall'assessora dell'Agricoltura, per le vie brevi, durante la riunione del tavolo del latte". Così il presidente regionale di Confagricoltura Sardegna, Luca Sanna, che ha aggiunto: "Vista l'importanza dell'iniziativa politica e la delicatezza dell'argomento, la nostra organizzazione si attende di essere sentita già nella fase di ideazione e di stesura di una norma che, se ben declinata, potrebbe concorrere efficacemente alla soluzione di molti dei problemi che oggi attanagliano il settore, in questo caso la nostra collaborazione sarà totale".

"Vorremmo quindi scongiurare – ha concluso Sanna – la possibilità di una norma calata dall'alto, ideata senza il confronto con le parti che rappresentano i diversi soggetti della filiera e che hanno quindi ben chiaro quello che occorrerebbe fare".