Il formaggio Pecorino romano Dop – con stagionatura di cinque mesi e oltre e ceduto da produttore – è stato fissato ieri, 4 novembre 2019 alla Borsa merci di Milano, a 6,70 euro al chilogrammo sui minimi e 7,00 euro sui massimi. Stessi prezzi erano stati rilevati nella precedente seduta del 28 ottobre, quando si era registrato un incremento di 5 centesimi sui valori massimi rispetto alla seduta del 21 ottobre. Tale successione di valori del formaggio Dop – utilizzato per convenzione e consuetudine per stabilire il prezzo del latte ovino all'ovile in Sardegna – evidenzia un mercato in condizione di ulteriore attesa rispetto ai prossimi eventi che dovranno caratterizzare la filiera: a cominciare dall'approvazione di un Piano di regolazione dell'offerta di Pecorino romano, ancora in corso, e che sconta la bocciatura da parte dei trasformatori della prima proposta formulata dal Consorzio di tutela. Eppure, sul tavolo vi sono già alcuni punti che sono stati assodati. Urge ora inserire ulteriori elementi di certezza, senza i quali il prezzo del latte ovino ad almeno un euro al litro resterà solo un'aspirazione.
 

Dazi Usa solo per il pecorino in forme

Gli Usa tasseranno con la tariffa del 25% - autorizzata dal Wto - solo le forme di pecorino, che rappresentano però una quota marginale dell'export di questo formaggio. E' stato invece esentato il Pecorino romano grattugiato che comprende la quasi totalità dell'export verso gli Usa. Da questo punto di vista il mercato, che dipende – secondo il Consorzio di tutela – per il 55% dalla domanda a Stelle e strisce, ha una certezza in più, ormai da settimane.
 

Le esportazioni sono in aumento

Per Pecorino e Fiore Sardo, il Clal segnala che già tra gennaio e luglio 2019 le esportazioni di questi due formaggi assommano a 12.400 tonnellate, il 40% in più dello stesso periodo del 2018. E con un incremento del valore nel mese di luglio (+69%) trainato solo dai volumi, atteso che i prezzi sull'estero sono calati dell'11,8%. La produzione di Pecorino romano 2018-2019 26.939 tonnellate - risulta in calo del 21,2% sull'annata lattiero casearia precedente. E, secondo il Consorzio tutela Pecorino romano, le vendite nel corso del 2019 sono cresciute di 8mila tonnellate, e hanno ridotto di tanto le giacenze.
 

Indicazioni ministeriali per il Piano dell'offerta di Pecorino romano da rivedere

Resta da capire perché il prezzo del formaggio non riparta ancora, dando concretezza alle speranze dei pastori di incassare almeno da quest'annata 2019-2020 un prezzo del latte più elevato. Forse la verità è nelle parole del presidente del Consorzio di tutela Salvatore Palitta, che commentando l'incontro con la ministra Teresa Bellanova dello scorso 29 ottobre, in una nota ufficiale dell'ente di tutela, afferma: "Abbiamo spiegato che il Piano di regolazione dell'offerta nasce da indicazioni molto precise, ovvero dalle linee guida del ministero. Noi a quelle ci siamo attenuti, e non potevamo fare altrimenti. Abbiamo anche precisato che le 12mila aziende sarde hanno un'idea riguardo al Piano, ma che dobbiamo fare i conti con le norme che ci vincolano. Abbiamo perciò chiesto al Mipaaf se pensa di modificare quelle linee, che risalgono all'inizio di quest'anno a firma dell'allora ministro Gian Marco Centinaio. Sarà fatta una verifica e, se sarà possibile, le linee guida saranno modificate. Nel frattempo - conclude Palitta - noi dobbiamo attenerci alle linee guida in vigore, non possiamo fare diversamente, ma diamo la massima disponibilità per fare in modo che il Piano diventi operativo il più presto possibile".