A Mantova per il meeting degli "allevatori XL"
La seconda edizione del "Red cow event" della Lely si è svolta in Italia, tra il Lago di Garda e le campagne a Nord del Po. I partecipanti, provenienti dalle aziende clienti del gruppo olandese più grandi e robotizzate al mondo, hanno fatto visita ai colleghi della Società agricola Bandioli di Piubega e della Società agricola Lugli di Porto Mantovano
Contenuto promosso da Lely Italia

Della 'Red cow community' di Lely fanno parte i titolari degli allevamenti con oltre 500 vacche in lattazione e con almeno otto robot di mungitura
Un confronto e uno scambio di esperienze per affrontare le sfide che stanno comparendo all'orizzonte della zootecnia bovina da latte.
Questo l'obiettivo dei partecipanti alla seconda edizione del "Red cow event", il meeting organizzato dal Gruppo Lely che a cadenza biennale riunisce i titolari delle "Dairy XL", ovvero delle stalle da latte più grandi (da 500 vacche in su) e robotizzate (da otto Ams modello Astronaut in su) del mondo.

Il gruppo di allevatori stranieri in visita all'allevamento della famiglia Bandioli. Al centro Renato Bandioli che con l'aiuto della veterinaria Sabrina Volo ha presentato agli ospiti l'azienda
Un evento che si è svolto nelle scorse settimane tra il Veneto e la provincia di Mantova, alla presenza di oltre sessanta allevatori XL provenienti da Stati Uniti, Canada, Giappone, Spagna, Nuova Zelanda e altri paesi (nel club delle XL ci sono anche aziende argentine, turche, tedesche, russe, ecc.).

A sinistra: Astronaut operativi in azienda. A destra: gli ospiti hanno rivolto la loro attenzione anche agli Afs Vector in funzione nelle due aziende mantovane

Foto ricordo per lo staff Lely e per la Red cow community italiana
Altrettanto "maxi" e tecnologico l'allevamento di Manuel Lugli: nella storica tenuta, un tempo di proprietà dei Gonzaga, sono al momento presenti 750 vacche adulte (a cui va aggiunta la rimonta, ovvero altri 600 capi) e sono otto i robot di mungitura (sempre Astronaut) che provvedono alla raccolta del latte.

Nella nuova stalla dell'azienda Lugli sono in funzione cinque robot modello Astronaut. Pur essendo priva di pilastri, la struttura misura quaranta metri di larghezza
Due realtà che come hanno riconosciuto gli altri allevatori XL partecipanti al meeting sono un esempio di come l'efficienza produttiva possa andare a braccetto con benessere animale e rispetto dell'ambiente.

Da sinistra: il presidente del Gruppo Lely, Alexander Van der Lely, con Cesare Cimarosti del Lely center di Mantova e con Manuel Lugli dell'azienda Lugli di Porto Mantovano
"Quando, nel 2015, abbiamo dato vita alla Red cow community - ci ha spiegato l'olandese Coert Van Lenteren, capo del dipartimento Dairy XL della Lely - eravamo certi che alle aziende di grande taglia nostre clienti sarebbe stato utile confrontarsi, per condividere le esperienze e affrontare insieme le sfide che le accomunano. Un confronto che è utile anche a noi di Lely, perché ci aiuta a ideare soluzioni e servizi sempre migliori".
Questo l'obiettivo dei partecipanti alla seconda edizione del "Red cow event", il meeting organizzato dal Gruppo Lely che a cadenza biennale riunisce i titolari delle "Dairy XL", ovvero delle stalle da latte più grandi (da 500 vacche in su) e robotizzate (da otto Ams modello Astronaut in su) del mondo.

Il gruppo di allevatori stranieri in visita all'allevamento della famiglia Bandioli. Al centro Renato Bandioli che con l'aiuto della veterinaria Sabrina Volo ha presentato agli ospiti l'azienda
Un evento che si è svolto nelle scorse settimane tra il Veneto e la provincia di Mantova, alla presenza di oltre sessanta allevatori XL provenienti da Stati Uniti, Canada, Giappone, Spagna, Nuova Zelanda e altri paesi (nel club delle XL ci sono anche aziende argentine, turche, tedesche, russe, ecc.).

A sinistra: Astronaut operativi in azienda. A destra: gli ospiti hanno rivolto la loro attenzione anche agli Afs Vector in funzione nelle due aziende mantovane
Numeri importanti
Incluse nel tour che ha portato gli ospiti stranieri alla scoperta della filiera del Grana Padano, le visite all'azienda della famiglia Bandioli di Piubega e a quella della famiglia Lugli di Porto Mantovano. Due fiori all'occhiello della zootecnia da latte mantovana, ma anche due dei sei allevamenti italiani che fanno parte del circuito Dairy XL: nelle due stalle condotte da Renato, Marco e Michele Bandioli vengono infatti allevati più di mille capi e le 550 vacche in produzione vengono munte da dieci robot (modello Astronaut). Per non parlare dei tre robot di alimentazione modello Vector (Lely), che tutti i giorni, ventiquattro ore su ventiquattro, provvedono puntuali ad alimentare la mandria.
Foto ricordo per lo staff Lely e per la Red cow community italiana
Altrettanto "maxi" e tecnologico l'allevamento di Manuel Lugli: nella storica tenuta, un tempo di proprietà dei Gonzaga, sono al momento presenti 750 vacche adulte (a cui va aggiunta la rimonta, ovvero altri 600 capi) e sono otto i robot di mungitura (sempre Astronaut) che provvedono alla raccolta del latte.

Nella nuova stalla dell'azienda Lugli sono in funzione cinque robot modello Astronaut. Pur essendo priva di pilastri, la struttura misura quaranta metri di larghezza
Due realtà che come hanno riconosciuto gli altri allevatori XL partecipanti al meeting sono un esempio di come l'efficienza produttiva possa andare a braccetto con benessere animale e rispetto dell'ambiente.

Da sinistra: il presidente del Gruppo Lely, Alexander Van der Lely, con Cesare Cimarosti del Lely center di Mantova e con Manuel Lugli dell'azienda Lugli di Porto Mantovano
"Quando, nel 2015, abbiamo dato vita alla Red cow community - ci ha spiegato l'olandese Coert Van Lenteren, capo del dipartimento Dairy XL della Lely - eravamo certi che alle aziende di grande taglia nostre clienti sarebbe stato utile confrontarsi, per condividere le esperienze e affrontare insieme le sfide che le accomunano. Un confronto che è utile anche a noi di Lely, perché ci aiuta a ideare soluzioni e servizi sempre migliori".
a cura della redazione
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