Il futuro delle produzioni lattiero-casearie è stato al centro della 20° Ifcn dairy conference, che si è tenuta dal 17 al 19 giugno 2019 a Berlino, alla quale hanno partecipato esperti del settore, provenienti da 48 differenti paesi. L'evento ha approfondito l'andamento degli ultimi 20 anni, le prospettive del settore fino al 2040 e ha esplorato i nuovi diversi tipi di latte.

Insieme a 85 partner, Ifcn, International farm comparison network, ha celebrato il suo ventesimo anniversario e ha dato uno sguardo alla sua storia di successo. Nato nel 2000, oggi il network coopera con ricercatori di 120 differenti paesi – in Italia con il Centro ricerche produzioni animali, Crpa spa di Reggio Emilia – al fine di costruire una migliore comprensione del mondo lattiero-caseario.

Negli ultimi venti anni, la produzione di latte è cresciuta di oltre il 60%, con una domanda in continuo aumento. Il precursore di questo sviluppo è stata l'India, con un incremento di 115 milioni di tonnellate di Scm – Solid corrected milk (al 4% di grassi e al 3,3% di proteine). Torsten Hemme, direttore del Ifcn, spiega: "Quando ho dato il via all'Ifcn, nel 2000, non mi aspettavo certamente questo aumento, che rappresenta circa dieci volte la produzione di latte della Germania".

Oltre all'India, paesi come il Brasile, la Cina, gli Stati Uniti d'America e l'Unione europea hanno incrementato in modo sostanziale la loro produzione di latte. Al contrario, in paesi come l'Australia, il Giappone e la Russia, la produzione è diminuita.

Michael Mishchenko, partner russo nella rete Ifcn spiega: "È molto facile distruggere un settore lattiero-caseario, ma molto più difficile è ricostruirlo". Con la crescita della popolazione e un similare aumento della domanda pro capite fino al 2040, è molto probabile che la domanda aumenti ben più velocemente dell'offerta.

La 20° Ifcn dairy conference si è pure focalizzata sui differenti tipi di latte, con le sfide e la complessità del mercato e le opportunità di sviluppo. Durante le varie sessioni del workshop sono state definite tre principali categorie di latte: fonte (tipologia di animali, latte vegetale, latte sintetico), sistema di produzione (biologico, Omg free, eccetera) e processo di trasformazione. È emerso che tipologie alternative di latte stanno guadagnando popolarità, specialmente nelle regioni del mondo più sviluppate, ove consumatori "saturi" stanno domandando nuovi prodotti enfatizzando meno sui provati benefici nutrizionali del latte vaccino.

Come ha dichiarato Andrea Capkovicova, rappresentante della Commissione europea, "le vendite di bevande vegetali stanno crescendo molto velocemente, sia in valore, sia in volume, seppure fino ad ora rappresentino solo una piccola porzione del mercato. Nel 2018, nell'Ue hanno rappresentato una quota del 4% del volume di vendite di latte vaccino".
Stime dei partner della rete Ifcn mostrano che i prodotti lattiero-caseari di origine animale sopravvivranno ai tipi di latte "alternativi". Tuttavia, al fine di dare forma a questo processo, il settore lattiero-caseario deve svilupparsi e fare seri sforzi per fare fronte alle esigenze dei futuri consumatori.