Il primo agosto 2019, convocato dal ministero della Salute, direzione generale della Sanità animale e del Farmaco veterinario, si è tenuto a Roma il tavolo tecnico per discutere delle iniziative per il miglioramento dello stato di salute e per la salvaguardia del patrimonio della bufala mediterranea della regione Campania.

Il tavolo, presieduto e coordinato dal direttore generale della direzione generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero della Salute, Silvio Borrello, ha preso in considerazione tutte le criticità che ancora impediscono il raggiungimento del risanamento dalla brucellosi e dalla tubercolosi. Il tavolo si è chiuso con la proposta di un nuovo incontro a settembre per valutare lo stato di avanzamento del programma di risanamento. A darne notizia una nota della presidenza della Giunta della regione Campania.

Erano presenti al tavolo, tra gli altri, la regione Campania, l'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno e il Centro di referenza nazionale dell'allevamento bufalino, che ha sede presso l’Izsm, il Centro di referenza nazionale sulla brucellosi, che ha sede presso l’Izs di Abruzzo e Molise, l’Asl di Caserta, l’Asl di Salerno, il Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop, i rappresentanti delle organizzazioni professionali Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri, Anasb, Ris bufala, il ministero delle Politiche agricole, rappresentanti della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati, il Dipartimento di Medicina veterinaria e delle Produzioni animali della Università degli Studi Federico II di Napoli, la provincia di Caserta, rappresentanti delle amministrazioni locali delle province di Caserta e Salerno.

Secondo la nota della presidenza della regione Campania: “La discussione è stata ampia e costruttiva. Gli intervenuti hanno convenuto che l'impianto legislativo attuale è assolutamente un valido e utile strumento per il raggiungimento dell’obiettivo. L'Unità operativa dirigenziale Prevenzione e sanità pubblica veterinaria della regione Campania, in accordo con il ministero della Salute, ha accolto alcune proposte migliorative in accordo con le norme vigenti”.

Il direttore generale Borrello le ha così riassunte:
  • Si rende necessaria la formazione degli operatori dell'intera filiera volta a migliorare le conoscenze delle tematiche sanitarie di loro interesse;
  • Sarà implementato il sistema informatizzato ClassyFarm anche nella filiera bufalina della Campania;
  • Vanno implementate le misure di biosicurezza;
  • Si rende necessario il perfezionamento delle procedure di sostegno economico agli allevamenti con capi abbattuti mediante la riduzione dei tempi di rimborso;
  • E’ necessario migliorare le tempistiche di ricontrollo negli allevamenti non ufficialmente indenni e delle risposte analitiche previste dal dettato normativo.
In particolare, è stato illustrato il sistema informatizzato ClassyFarm, che sarà implementato negli allevamenti bufalini, e che consente la categorizzazione dell’allevamento in base al rischio basandosi su metodi armonizzati e scientificamente validati nel rispetto della massima trasparenza a cui è tenuta l’autorità competente per l’attività di controllo ufficiale" è scritto in una nota informativa del ministero della Salute.

ClassyFarm è una innovazione italiana, risultato di un progetto voluto e finanziato dal ministero della Salute e realizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna con la collaborazione dell’Università di Parma.
CassyFarm è a disposizione di medici veterinari ufficiali, medici veterinari aziendali e allevatori impegnati a monitorare, analizzare i dati rilevati e ad indirizzare gli interventi in allevamento per conformarsi e recepire appieno l’impostazione della recente normativa europea in materia di Animal Health Law e di Official controls.