"Fieragricola riparte dai territori italiani per promuovere un nuovo modello di manifestazione fieristica, che mette al centro gli espositori e crea un dialogo continuativo con i visitatori. A livello internazionale la sfida è quella di aumentare le produzioni animali, garantendo la qualità e riducendo l'impatto ambientale, favorendo soluzioni di economia circolare che sono in grado di migliorare la sostenibilità dell'agricoltura e la redditività delle imprese agricole". Così Luciano Rizzi, area manager di Agriexpo & Technology di Veronafiere alla tappa siciliana del roadshow di presentazione di Fieragricola lo scorso venerdì 21 giugno a Modica, dove la presenza e la tradizione dell'agricoltura e della zootecnia sono radicate.

Le novità della rassegna internazionale dedicata all'agricoltura, in programma a Veronafiere dal 29 gennaio all'1° febbraio 2020, sono state illustrate a oltre 150 agricoltori e allevatori provenienti dalle province di Ragusa, Siracusa e dal Sud-Est della Sicilia. Fieragricola assicurerà ai visitatori provenienti dalla Sicilia condizioni privilegiate di viaggio, come già avvenuto nelle scorse edizioni.
 

I dati della Sicilia

I numeri elaborati dall'ultimo report di Ismea sulle filiere agroalimentari nelle regioni italiane indicano che l'allevamento in Sicilia sta attraversando una fase positiva in diversi segmenti produttivi.
Fra il 2016 e il 2017 il valore alla produzione per il latte di vacca e di bufala è cresciuto del 10,8%, attestandosi a 66,7 milioni di euro. Grazie anche ai quattro formaggi a marchio Dop e Igp, l'export di prodotti lattiero caseari nel 2017 ha raggiunto i 16,8 milioni di euro, con una crescita del 114,7% rispetto al 2009.
Complessivamente, il valore della produzione di carne ha raggiunto nel 2017 i 310,4 milioni di euro (+4,5% sul 2016), con trend positivi per la carne bovina (179,2 milioni, +4,7% sul 2016), suina (28,6 milioni, +10,6 sul 2016) e il pollame (58,9 milioni, +7,5% sul 2016). Frena solo la carne ovicaprina (21,2 milioni, -3,3% sul 2016). L'export di carni siciliane è arrivato a 20,2 milioni di euro.
Numeri lusinghieri anche per il settore industriale per la produzione di alimenti per la zootecnia, che vede 78 imprese attive in Sicilia, terza regione dopo Lombardia ed Emilia-Romagna e davanti a Piemonte e Veneto. 

"In Sicilia vi sono realtà zootecniche importanti, che hanno saputo innovare e seguire il modello dell'economia circolare, con impianti di biogas in grado di valorizzare le deiezioni e trasformarle in energia e digestato, riducendo così l'utilizzo dei concimi chimici", ha detto Giuseppe Cascone, direttore per l'area di Ragusa dell'Istituto zootecnico sperimentale della Sicilia. "Altri esempi di blue economy - ha proseguito Cascone - riguardano la valorizzazione della cellulosa proveniente delle arance per produrre fibre vegetali da impiegare nell'industria tessile".

Per il futuro la zootecnia sull'isola guarda alla sfida dell'antibiotico-resistenza, battaglia su scala mondiale che punta a ridurre l'utilizzo dei farmaci negli allevamenti. "Molto utile, a riguardo, sarebbe la distribuzione di manuali sulla biosicurezza e la corretta prassi veterinaria, che comincia a diffondersi nelle stalle siciliane – ha ricordato Gaetano Farina dell'Asp di Ragusa – e anche l'introduzione della ricetta veterinaria elettronica per monitorare l'utilizzo dei medicinali in campo zootecnico".

Al roadshow di Modica era presente anche Michele Leocata, consigliere Unaitalia, che ha sottolineato la valenza strategica per il comparto dell'alleanza sottoscritta tra Fieragricola e Unaitalia, in chiave di promozione della rassegna veronese.

Quattro i padiglioni che Fieragricola dedicherà alla zootecnia (9, 10, 11 e 12), con focus specifici su nutrizione, benessere animale, attrezzature per l'allevamento bovino, mostre di animali, concorsi zootecnici internazionali, ma anche agroenergie e attrezzature per l'avicoltura e la suinicoltura.