Nei primi nove mesi del 2018 i consumi di carne bovina fresca sono cresciuti.
L'aumento è stato dello 0,4% dei volumi acquistati rispetto allo scorso anno, però con un aumento ben più consistente del livello di spesa pari al 3,2% e crescono dell'1,4% anche le famiglie acquirenti.

E' quanto emerge dal rapporto sui consumi di carni di qualità in Italia dell'Osservatorio permanente sul consumo carni promosso da Agriumbria che ha elaborato i dati di Ismea e Nielsen consumer panel

Per Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere che dal 29 al 31 marzo prossimi organizza la 51esima edizione di Agriumbria, è un vero e proprio rapporto sugli allevamenti e le tendenze dei consumatori nei confronti della carne certificata e di qualità che è poi il core business di Agriumbria che vuole essere il punto di riferimento del mondo agricolo dell'Italia centrale e che non poteva non dedicare una vetrina e uno studio a questo segmento.
 
Dal rapporto emerge che gli Italiani preferiscono le Igp, con un aumento per le carni bovine e per quelle avicole, mentre calano conigli e ovicaprini e restano stabili i consumi di carne di maiale.

Nel periodo preso in esame dall'Osservatorio, sono state vendute, esclusivamente per uso domestico, oltre 565mila tonnellate di carne di cui oltre 200mila di carne bovina, il 35% del totale, con una spesa complessiva sopra i 5 miliardi nei primi otto mesi del 2018, un incremento del 3,1% rispetto al 2017.

Per Bogliari, non è un caso che se da un lato calano i capi allevati in genere, dall'altro aumentino quelli riferiti alle Igp, come per esempio il Vitellone bianco che proprio ad Agriumbria, grazie alle associazioni di categoria, ha saputo da anni trovare una vetrina non solo a livello di incontro domanda-offerta, ma anche di mercato e anche all'estero.
 
Riguardo alle importazioni dall'estero invece calano quelle di carne fresca dell'1,3%, mentre sono cresciute molto quelle di carni congelate, di ben 24,6%.

La carne estera in Italia arriva soprattutto da Polonia, Paesi Bassi, Germania, che rimangono tuttavia da soli fornitori di quasi la metà delle carni importate per quanto abbiano subito un lieve calo nelle vendite nel nostro paese. Aumentano invece le importazioni da Irlanda, Danimarca, Argentina e Francia e anche da Stati Uniti e Australia.

Nelle stalle italiane aumenta la tecnologia, e oggi ci sono all'attivo 42 progetti di ricerca nazionali e internazionali per migliorare l'efficienza e la qualità degli allevamenti, progetti che si stanno moltiplicando negli ultimi anni.

E infine il rapporto ricorda la nascita dell'associazione O.I. Carne Bovina-Oicb, su iniziativa di Assograssi, Fiesa-Confesercenti, Cia-agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Uniceb, che ha come scopo quello di smentire le bufale sul consumo della carne e le sue proprietà nutrizionali quando inserita all'interno di una sana e corretta dieta alimentare.

Ora l'appuntamento è ad Agriumbria dal 29 al 31 marzo prossimi con le sue mostre zootecniche nazionali a Bastia Umbra (Pg).

Questo articolo fa parte delle collezioni: