La diarrea neonatale e la conseguente disidratazione è la più comune causa di morte nei vitelli neonati. Nella realtà di campo non è sempre identificabile un solo agente eziologico; virus, batteri e parassiti possono coesistere e talvolta co-determinare una diarrea. Cryptosporidium parvum è un patogeno frequentemente isolato, ritenuto causa o concausa di molti eventi diarroici, ma è molto difficile da combattere.

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Cryptosporidium parvum è un parassita unicellulare che produce oocisti (uova). Queste oocisti rappresentano la forma quiescente, embrionale per così dire, del parassita, con la quale esso resiste nell'ambiente. Queste oocisti sono molto resistenti. Una volta ingerite dal vitello, le oocisti maturano nella forma adulta a livello intestinale, causando ingenti danni all'epitelio. Contaminata la mucosa intestinale, queste forme adulte produrranno a loro volta uova (oocisti) che saranno escrete con le feci. Un ambiente contaminato da oocisti lo rimarrà per lungo tempo e minerà le performance di crescita del vitello.
 

Segni clinici e diagnosi

Molti vitelli si infettano fra i due e i cinque giorni di vita. Sono frequenti in questo caso fenomeni diarroici fra i cinque e i quindici giorni di vita, caratterizzati da feci di un colore giallo marcato (senape), molto acquose ed appiccicose. Questa, però, non è la regola; alcune infezioni possono determinare forme diarroiche meno gravi, che spesso fanno ricorrere a trattamenti che non risultano efficaci. In molti casi nell'arco di dieci giorni l'evento può auto-risolversi, ma in questo caso avremo comunque un impatto negativo sulle performance di crescita, perché i danni alla mucosa intestinale richiedono un extra-costo in energia per poter essere riparati.

Frequenti sono anche le infezioni miste, parassiti-virus. In questo caso sono caratteristiche diarree particolarmente acquose che portano ad una rapidissima disidratazione. Per la diagnosi occorre ricercare il microrganismo nelle feci degli animali che mostrano segni clinici e non solo: è sempre necessario valutare la presenza del parassita anche "nei vicini di casa", anche se apparentemente sani.

La criptosporidiosi non risparmia i vitelli da carne
La criptosporidiosi non risparmia i vitelli da carne
 

Supportare il sistema immunitario

  • Colostro. Non esistono vaccini contro la criptosporidiosi. Il criptosporide, inoltre, non determina una risposta anticorpale significativa nella madre anche quando presente un'elevata carica infettante ambientale. Pertanto il colostro non apporta un'immunità specifica significativa. Ciononostante è sempre necessario fornire un colostro di buona qualità per fornire al vitello un'adeguata barriera immunitaria verso altri patogeni che possono concorrere all'insorgenza della criptosporidiosi o aggravarne le conseguenze come risultato di una sovrainfezione. È sempre necessario fornire un colostro di buona qualità alla nascita.
  • Supportare la sanità intestinale e l'immunità. È sempre da consigliarsi l'uso di probiotici e prebiotici. Trouw Nutrition ha sviluppato una materia prima dalla lavorazione delle uova di galline ovaiole opportunamente immunizzate, materia prima che è da utilizzarsi come integrazione per le prime settimane di vita del vitello.
  • Latte artificiale. Se si ricorre all'utilizzo di latte artificiale, è necessario fare ricorso ad un prodotto di qualità. Molti latti artificiali, il cui punto di forza è solo l'economicità, possono apportare allergeni che minano la sanità dell'epitelio intestinale, rendendo l'animale più sensibile ai microrganismi ambientali. È sempre raccomandabile attenersi alle indicazioni del produttore.
    In corso di recupero da diarrea da criptosporidi è consigliabile rivolgersi al proprio servizio tecnico per approntare un piano alimentare che consenta di compensare l'ammanco di crescita verificatosi nel corso dell'evento diarroico.
  • Temperatura di abbeverata. Colostro e latte devono essere forniti alla temperatura di 39°-41°C.
  • Programma alimentare. È bene alimentare gli animali in corso di recupero di diarrea dalle due alle tre volte al giorno.
  • Stress. È opportuno ridurre il più possibile i fenomeni stressogeni ed evitare di sovrapporre procedure che determinano stress (come la decornazione e il passaggio dall'alimentazione lattea a solida).
  • Trattamento. Non ci sono trattamenti efficaci contro la criptosporidiosi. Solamente l'alofuginone ha efficacia preventiva. È necessario in corso di sintomatologia e in fase di recupero tenere gli animali idratati. È da consigliare un'integrazione vitaminica ed energetica per favorire la fase di recupero. Gli animali malati devono sempre essere separati dal resto del gruppo.

Se si ricorre all'utilizzo di latte artificiale, è necessario fare ricorso a un prodotto di qualità
Se si ricorre all'utilizzo di latte artificiale, è necessario fare ricorso a un prodotto di qualità
 

Conclusioni

Il Cryptosporidium parvum è una comune causa di diarrea nei vitelli. Il criptosporide di per sé causa una diarrea di media entità, ma frequentemente ci si trova di fronte ad infezioni miste, che essendo più difficili da affrontare, portano a fenomeni diarroici più complessi. Una diarrea, anche quando adeguatamente controllata, può impattare negativamente sulle future performance di crescita durante lo svezzamento. Pertanto è necessario supportare la funzione intestinale e tenere gli animali adeguatamente idratati.

La criptosporidiosi, se presente in allevamento, è difficilmente controllabile, pertanto è necessario definire un protocollo per garantire un buon livello di biosicurezza al fine di ridurre il rischio di infezione e di supportare la crescita durante lo svezzamento.

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di Stefano Busnari - Trouw Nutrition, product manager animal health products