Sprint di fine anno per i mercati avicoli. Quasi tutte le categorie, polli, galli, galline e tacchini, hanno chiuso il mese di novembre con il segno più davanti.
Così i prezzi si sono portati oltre i livelli dello stesso periodo del 2017. Solo per galli e galline il confronto con lo scorso anno resta in territorio negativo e lo stesso scenario si ripete per i tacchini.

E' quanto emerge dalle analisi sul settore avicolo per il mese di novembre condotte dal Crefis, il Centro di ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica, diretto da Gabriele Canali.


Bene in tutti i comparti

Continua la positiva fase congiunturale iniziata in settembre e che in particolare per galli e galline pesanti ha conseguito i maggiori aumenti di prezzo.
Buone le performance anche per i tacchini, che sui mercati di Milano e Verona hanno segnato incrementi dello 0,5%.
Più marcati gli aumenti di prezzo sulla piazza di Forlì-Cesena, da sempre più "generosa" rispetto alle altre.

Anche gli allevatori di conigli possono dirsi soddisfatti dell'andamento di mercato in questa ultima parte del 2018.
I prezzi medi di novembre si collocano a 2,33 euro al chilo di peso vivo, con aumenti di oltre il 5% sia rispetto al mese precedente sia al 2017.

Il buon andamento del mercato del vivo trova motivazione nell'analoga crescita dei prezzi del prodotto macellato, sia intero sia in parti, che si registra in tutte le tipologie avicole e anche per il settore cunicolo.

Prezzi medi mensili degli avicoli a peso vivo
 

Le uova

Su tutte le piazze di contrattazione delle uova si registrano prezzi stabili o in aumento.
Un miglioramento delle quotazioni che però non allontana il divario tendenziale e il confronto con i prezzi dello scorso anno è di gran lunga negativo, con percentuali che superano in alcuni casi il 30%.

Penalizzate in particolare le produzioni ottenute in gabbia, benché arricchite e allineate alle norme sul benessere animale.
Meno sensibile, ma comunque importante, il divario che si registra rispetto allo scorso anno per le uova ottenute da allevamenti a terra.
 
Prezzi medi mensili delle uova
 

I mercati europei

Per tentare qualche anticipazione sull'evoluzione dei mercati è necessario dare un'occhiata a cosa accade nel resto d'Europa.
È allora interessante notare che solo in Italia si registra una sensibile crescita delle quotazioni di mercato. Cosa che si contrappone alla caduta dei prezzi che si osserva in Polonia e in Spagna, mentre negli altri paesi grandi produttori le quotazioni di mercato sono sostanzialmente stabili.
Nel caso della Polonia è opportuno osservare che nel periodo gennaio-agosto 2018 si è registrata una sensibile crescita della produzione (+6,7%).

Una variabilità meno accentuata si nota per il mercato delle uova, dove gli incrementi di prezzo sono sostenuti un po' in tutti i paesi, con percentuali più elevate in Olanda e Francia.
Ma ovunque i prezzi si mantengono assai inferiori a quelli dello scorso anno, con differenze che superano, è il caso della Germania, il 40%.
 
Prezzi medi mensili delle carni avicole in UE
 

Costi in aumento

Il miglioramento della redditività degli allevamenti, conseguente al rialzo dei prezzi di mercato, potrebbe però essere eroso dai maggiori costi, in particolare per l'alimentazione degli animali.

Gli aumenti più significativi riguardano la soia e l'orzo. Più altalenante l'andamento del mais, con prezzi in flessione sul mercato di Milano (-0,8%), ma in aumento sul mercato statunitense ( 141,1 euro/tonnellata, +1,0%,).