Scende a novembre la redditività della suinicoltura italiana.
L'indice Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica, diretto da Gabriele Canali), segnala infatti un calo del 6% a livello congiunturale, cioè verso lo scorso ottobre, ma soprattutto un -13,4% a livello tendenziale, ovvero nei confronti di novembre 2017.
 

Il crollo

Su questa sfavorevole perfomance economica ha certamente influito l'andamento negativo del mercato dei suini da macello.
Considerando i capi pesanti riservati al circuito tutelato, a novembre il prezzo medio mensile, pari a 1,429 euro/kg, è sceso su ottobre del 6,9% e del 16,1% sullo stesso mese dell'anno scorso.

In discesa sono state registrate anche le quotazioni dei suini da macello destinati al circuito non tutelato, arrivate a novembre a 1,299 euro/kg per un -7,2% su ottobre e -11% sull'anno scorso.

Per completare i mercati si rileva il calo a novembre anche dei prezzi dei suini da allevamento di 30 kg, che toccano i valori medi mensili più bassi da gennaio 2016, assestandosi a 2,236 euro/kg, ovvero -2,8% su base congiunturale (-18,3% su novembre 2017).
 

Macelli in timida ripresa

Il forte calo dei prezzi dei suini ha spinto a novembre la redditività dei macelli italiani. Rispetto a ottobre, la variazione rilevata dall'indice Crefis, pari a +0,8%, è contenuta ma sensibile; più robusta la comparazione tendenziale, cioè con novembre 2017, pari a +4,8%.

Ciò non significa però che nel settore della macellazione non ci siano criticità. Nell'ultimo mese il prezzo della coscia fresca pesante per crudo tipico è sceso a 4,264 euro/kg, che vuol dire -6,7% su ottobre e -21,3% sull'anno scorso.

Sempre a novembre sono calate le quotazioni anche delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche che hanno raggiunto 3,526 euro/kg, il valore più basso da maggio 2016, e che si sono tradotte in -7% a livello congiunturale e -12,3% a livello tendenziale.

Male a novembre anche il mercato del lombo taglio Padova, il cui prezzo è sceso a 3,290 euro/kg (-8% su ottobre).


Un po' meglio la stagionatura

Se nei mesi scorsi la redditività della stagionatura dei prosciutti Dop è stata in calo, a novembre si registra un lieve miglioramento.

L'indice Crefis per il Prosciutto di Parma pesante segna infatti +0,2% su ottobre; ma la variazione tendenziale è ancora fortemente negativa (-17%).
Per quanto riguarda invece i prosciutti pesanti non tutelati, la remuneratività a novembre è stata in aumento del 2,1% (anche se si registra un -1,3% a livello tendenziale).
A causa di questi andamenti, il differenziale di redditività tra l'attività di stagionatura di prosciutti Dop e generici è pari a -2,1%, cioè a sfavore dei primi.

Anche in questo caso, a pesare negativamente sono stati i mercati.
Nell'ultimo mese le quotazioni del Prosciutto di Parma pesante hanno raggiunto 9,210 euro/kg, ovvero -0,7% a livello congiunturale e -12,3% a livello tendenziale.
Mentre i prosciutti non tipici hanno quotato a novembre 6,450 euro/kg, lo stesso prezzo di ottobre ma del 12% più basso rispetto a novembre 2017.