La Commissione europea riconoscerà i danni agli agricoltori causati da animali protetti come i lupi. È questa, in estrema sintesi, la notizia che arriva in queste ore da Bruxelles e che tende la mano al mondo agricolo. Saranno infatti rimborsati anche gli investimenti che gli agricoltori realizzeranno per prevenire tali danni, ad esempio costruendo recinzioni elettriche o adottando cani da guardia.
La decisione degli scorsi giorni punta ad aumentare il sostegno agli agricoltori nelle aree dell'Unione europea in cui sono presenti grandi carnivori. La mappa è variopinta e anche il nostro paese non è esente dalla presenza di fauna ad alta probabilità di aggressione.
 

Non solo lupi

La Commissione Ue indica infatti lupi in Francia, Germania, Polonia e altri paesi dell'Europa orientale, Italia, Spagna e Scandinavia; lince eurasiatica in Polonia, sulle Alpi, sui massicci del Giura e dei Vosgi e nei Balcani settentrionali; orsi bruni in paesi come Austria, Italia, Francia, Romania, Polonia, Slovacchia, Serbia e Scandinavia.
In alcuni Stati membri la mancanza di prede naturali associata alla presenza di bestiame non protetto ha contribuito a far aumentare gli attacchi da parte di questi animali, mentre in altri territori il conflitto è determinato più che altro dalla paura espressa dalla popolazione costretta a convivere fianco a fianco con un grande predatore.
 

Aiuti di Stato

Secondo il quotidiano online European Interest, il dibattito politico e sociale sui modi per mitigare e prevenire i conflitti tra grandi carnivori e allevatori di bestiame, proprietari terrieri, cacciatori e comunità locali non si è mai realmente placato. Le misure normative spesso sono state affiancate, nel mondo reale, a tecnologie sempre più sviluppate al fine di moderare efficacemente i conflitti tra le specie selvatiche, aiutando l'essere umano a convivere con successo e a lungo termine con i grandi carnivori.

Ad esempio, l'installazione di recinzioni elettrificate per proteggere le mandrie dagli attacchi dei predatori, l'uso di cani da guardia, l'impiego di unità di intervento ed esperti sui predatori in aree problematiche sono alcune delle soluzioni che hanno dimostrato un alto tasso di successo nel minimizzare gli attacchi.
La decisione della Commissione di concedere aiuti di Stato per tali misure preventive dovrebbe ora incoraggiare ulteriormente la loro adozione su scala più ampia.
 

Specie protette

Vale la pena ricordare che i grandi carnivori, vale a dire lupi, orsi, linci e ghiottoni, sono specie protette nell'Ue e sono elencate negli allegati della direttiva Habitat dell'Ue (direttiva 92/43/CEE del Consiglio).

Le norme sugli aiuti di Stato applicabili al risarcimento dei danni causati da animali protetti sono stabilite negli orientamenti dell'Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali per il 2014-2020. Finora, però, solo l'80% degli investimenti poteva essere rimborsato attraverso aiuti di Stato.

La decisione degli scorsi giorni modifica le linee guida portando tale percentuale al 100%. Gli Stati membri saranno inoltre autorizzati a rimborsare totalmente i cosiddetti costi indiretti, come i costi veterinari derivanti dal trattamento degli animali feriti e i costi del lavoro legati alla ricerca di animali scomparsi a seguito di un attacco da parte di un animale protetto.
 

Veneto tra i più colpiti

Nel corso del 2017 nel Veneto, una delle realtà più colpite su scala nazionale, si sono registrati 163 eventi predatori da parte dei lupi, di cui sono stati vittime 357 capi (115 bovini, 219 ovicaprini, 21 asini e 2 di altre specie).
Al 30 giugno 2018, invece, sono già stati 43 gli eventi predatori denunciati dagli allevatori veneti: 17 in provincia di Belluno, 4 in quella di Treviso, 9 in quella di Vicenza e 13 in provincia di Verona.