Lo scorso 5 ottobre si è tenuto a Legnaro (Pd) il seminario sulle emissioni in atmosfera degli allevamenti, organizzato da Veneto Agricoltura. Poiché gli allevamenti intensivi emettono principalmente ammoniaca, prodotta dall'escreta degli animali, il problema delle emissioni in atmosfera è duplice:
  • Su scala planetaria, perché l'ammoniaca si ossida a contatto con l'aria, diventando NO2 (protossido o biossido di azoto), gas a effetto serra 270 volte più potente della CO2 (biossido di carbonio). 
  • Su scala locale, perché bastano appena cinque parti per milione di ammoniaca nell'aria per causare fastidio olfattivo e irritazione delle vie respiratorie a persone e animali. Inoltre, l'NO2 formatosi nell'atmosfera reagisce con l'umidità, formando a sua volta NO3H2 (acido nitrico) in sospensione, fenomeno estremamente inquinante noto come "pioggia acida". Infine, l'acido nitrico reagisce con la polvere in sospensione nell'aria, formando polveri sottili (dette PM 2,5 perché il loro diametro medio è pari a 2,5 micron), estremamente pericolose per la salute umana ed animale.

Oltre all'ammoniaca, le escrete animali emettono SH2 (acido solfidrico o solfuro di idrogeno) - sostanza estremamente odorigena ed irritante delle vie respiratorie - e CH4 (metano), gas serra ventisette volte più potente della CO2.

Ammoniaca, nitrati, solfuri e solfati sono solubili in acqua, quindi il fenomeno delle emissioni in atmosfera è collegato direttamente all'inquinamento delle falde e dei corpi d'acqua (proliferazione delle alghe e mucillagini).

In considerazione dei fenomeni descritti sopra, sono state emanate diverse leggi e direttive, con lo scopo di contenere l'effetto inquinante del comparto zootecnico:
  • Direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali. Il testo della direttiva si trova al seguente link. In questo altro link riportiamo inoltre il risultato di uno studio sottoposto al Parlamento europeo, in merito alle emissioni degli allevamenti e altri impianti. Per ora non si intende agire sugli allevamenti di bovini, solo su quelli di suini e pollame.
  • D.Lgs n. 152/2006 Testo unico ambientale. Si veda il Titolo III bis "L'autorizzazione integrata ambientale".
  • Nella Regione Veneto, si veda Dgr. n. 1105 del 28 aprile 2009 "Linee guida Aia".
  • Nella Regione Veneto è appena entrato in vigore il Dgr n. 1100 del 31 luglio 2018 "Linee guida per la riesame delle Autorizzazioni integrate ambientali". Questo ultimo si applica all'allevamento intensivo di pollame o di suini che presenti almeno una delle seguenti caratteristiche:
    • con più di 40mila posti pollame;
    • con più di 2mila posti suini da produzione (di oltre 30 Kg);
    • con più di 750 posti scrofe.
  • Accordo del Bacino Padano: Dgr n. 836 del 6 giugno 2017 "Approvazione nuovo accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento per il miglioramento della qualità dell'aria nel Bacino Padano" (in vigore in Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia). 

In sostanza, vengono definite le migliori tecnologie disponibili (Bat, Best available technologies) per contenere le emissioni di ammoniaca in atmosfera, che devono essere applicate singolarmente o in combinazione a seconda del caso, per poter ottenere il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale.

In linea di massima, esistono due tipologie di Bat: quelle "a monte", volte a prevenire la produzione di ammoniaca, e quelle "a valle", volte a contenere la volatilizzazione del composto inquinante.
Fra le prime si possono annoverare: la selezione genetica degli animali, interventi gestionali dell'allevamento per diminuire la mortalità e nel contempo migliorare il benessere animale, la formulazione e monitoraggio dei mangimi, in modo che non eccedano nella concentrazione di proteine.
Le azioni "a valle" riguardano la copertura delle vasche e concimaie, l'installazione di appositi filtri e sistemi di ventilazione controllata delle stalle, la adeguata gestione dei travasi, l'adsorbimento su paglia o altre materie porose, ecc.

Durante il seminario non è stata trattata la gestione agronomica del digestato, ma in linea di massima valgono le disposizioni applicabili ai liquami: per minimizzare la volatilizzazione di ammoniaca i digestati liquidi vanno tenuti in vasche coperte e interrati entro le quattro ore dall'applicazione al terreno, oppure applicati direttamente sotto terra con appositi macchinari.

Riportiamo per i nostri lettori i video e le diapositive delle diverse relazioni degli esperti, queste ultime scaricabili dal sito di Veneto Agricoltura.
 
Apertura dei lavori, dottor Federico Correale, Veneto Agricoltura, e introduzione normativa a cura della dottoressa Barbara Lazzaro, direzione Agroambiente, caccia e pesca - Regione del Veneto

 
Le nuove Linee guida per il riesame delle Autorizzazioni integrate ambientali degli allevamenti.
Relazione del dottore Roberto Salvò, direzione Agroambiente, caccia e pesca - Regione del Veneto.
Pdf da scaricare


 
Il ruolo delle province nel riesame delle Autorizzazioni integrate ambientali degli allevamenti.
Relazione del dottore Roberto Arcaro, Ufficio ambiente ecologia - Provincia di Padova.
Pdf da scaricare


Strategie nutrizionali e gestionali finalizzate a ridurre le emissioni negli allevamenti.
Relazione della professoressa Flaviana Gottardo, Università di Padova.
Pdf da scaricare


L'autore ringrazia per la collaborazione il dottore Stefano Barbieri, responsabile di convegnistica, formazione e-learning, e comunità professionali di Veneto Agricoltura.